Calcio e Coronavirus, Santopadre: “Governo e Federazione ci stiano vicini”

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Accolto il ricorso del Lecco, non quello della Reggina. Perugia escluso dalla prossima B, ora si va al Consiglio di Stato?

Calcio e Coronavirus, Santopadre: “Governo e Federazione ci stiano vicini”. Il Presidente del Perugia lancia l’allarme per il lungo periodo che costringerà ‘l’azienda pallonara’ a vivere senza le risorse derivanti dagli spettatori

 

Le disposizioni ‘urgenti’ del Governo in materia di Coronavirus hanno chiaramente avuto ripercussioni anche sul mondo dello sport. All’indomani del Decreto del Consiglio dei Ministri, che chiude il calcio agli spettatori fino al 3 di aprile, il Presidente del Perugia Massimiliano Santopadre lancia l’allarme.

Ora chiediamo al Governo di capire cosa sta accadendo a noi imprenditori, che nel caso dei presidenti di calcio sono doppi imprenditori a cui si presenta, di conseguenza, un doppio problema. Spero che dopo questo primo momento che ha imposto, giustamente, quello di trovare soluzioni all’emergenza nel garantire la massima salute possibile ai cittadini, ne segua un secondo che venga incontro alle nostre esigenze di azienda.

Il danno economico che si riceve dal mancato introito degli incassi da botteghino, sempre premettendo l’importanza e la priorità della salute della gente, va recepito dal Governo e anche dalla Federazione. Ne stiamo discutendo all’interno della Lega Serie B per avanzare alcune proposte quali una sospensiva a livello contributivo e, inoltre, deroghe di alcune scadenze federali. Stiamo parlando di un decreto, quello della Presidenza del Consiglio dei ministri, che non durerà una o due giornate ma un mese; il governo e la Federazione valutino quindi con attenzione le ingenti perdite che le società di calcio dovranno affrontare, per evitare dissesti o addirittura fallimenti che colpirebbero intere comunità, territori e persone nei loro posti di lavoro.