“Curi” ancora violato: Bisoli “supera” Cuccureddu

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Quando a fine campionato si perdono partite come quella del “Curi” di ieri sera contro la Pro Vercelli è poi facile imbattersi in commenti del tipo “è una partita che non contava niente” oppure “ la differenza l’hanno fatta le motivazioni e queste erano tutte dalla parte dell’avversario” oppure “la Pro Vercelli si deve salvare”. Tutto vero, per carità, se non fosse che la sconfitta casalinga con la Pro Vercelli arriva al termine di un campionato molto deludente, soprattutto per quel che concerne le gare casalinghe nelle quali il Perugia di Bisoli è riuscito a raggiungere, proprio nell’ultimo atto, un altro record negativo, quello del maggior numero di sconfitte interne negli ultimi dodici campionati, sei, uguagliando il record del Perugia di Cuccureddu della stagione 1997-98, con Bisoli che, però, centra il record da solo visto che il tecnico di Alghero, che  in quella tribolata stagione arrivò comunque, anche se rocambolescamente, a quel quinto posto che valeva l’accesso ai play-off, ne perse personalmente cinque, l’altra la perse Matrecano durante il suo breve interregno di due gare sulla panchina biancorossa. E se alle sei sconfitte ci aggiungiamo anche i sette pareggi, la maggior parte per zero a zero, è evidente quale razza di spettacolo deprimente si sono dovuti digerire i quasi settemila abbonati e gli altri duemila paganti che hanno affollato il “Curi” nelle ventuno giornate casalinghe, comprese alcune in quelle otto partite vinte, appena il 38%. La sconfitta di ieri sera sancisce ufficialmente, oltre al dato che il girone di ritorno, ventiquattro, venticinque o ventisette punti, dipenderà dal risultato di Vicenza, è stato peggiore della già non eccelsa andata, trenta punti, anche l’altro record negativo che spesso avevamo citato, quello del secondo peggior rendimento interno negli ultimi sedici campionati, secondo solo a quello del 2003-2004, ma, vivaddio, quello era di Serie A! Sulla gara di ieri sera sarà meglio glissare anche se non possiamo non sottolineare che gli ottomila del “Curi” avrebbero meritato una “chiusura” diversa, quantomeno con un briciolo di dignità! Sarà meglio proiettarsi sul futuro che inizierà al fischio finale dell’ultima partita, quella di Vicenza di venerdì, che manderà in archivio questa noiosissima stagione, probabilmente con un più che deludente undicesimo posto. Sarà fondamentale che Santopadre e Goretti non sbaglino anche questa volta la scelta del nuovo tecnico, la rinuncia a Bisoli, oltre che doverosa, sembra ormai scontata al di là del contratto biennale. Sarà fondamentale che Santopadre e Goretti non ripetano gli errori delle due ultime stagioni e allestiscano una squadra competitiva per determinate ambizioni, con una rosa completa in ogni reparto, fin dal mercato estivo, valutando bene anche quali siano i giocatori del Perugia attuale su cui puntare per la prossima stagione, possibilmente in stretta collaborazione con l’eventuale nuovo tecnico che, secondo i “rumors”, potrebbe essere uno tra Bucchi, De Zerbi, Grosso e Padalino, con l’ex grifone Bucchi in “pole position”. Personalmente preferiremmo un tecnico alla Zeman (il nostro sogno) come l’attuale giovane tecnico del Foggia, De Zerbi, arrivato secondo in campionato dietro al Benevento di Fabio Mazzeo e tra i favoriti per la vittoria dei play-off, che attua un 4-3-3 puro molto spettacolare e, visti i risultati , redditizio. Bucchi lo conosciamo poco, se non per averlo visto nelle due gare perse, alla guida del Gubbio, contro il Perugia di due stagioni fa. Allora faceva prevalentemente un 4-3-3 mentre nel buon campionato di quest’anno alla guida della Maceratese, terminato con un bel terzo posto che ha garantito alla matricola marchigiana l’accesso ai play-off (oggi affronta a Pisa in gara unica il suo quarto di finale) alcuni addetti ai lavori ci dicono che abbia attuato molto spesso un meno spettacolare ma robusto 4-4-2. Se ne saprà di più, comunque, più avanti, quando i tecnici in questione avranno terminato, ci auguriamo per loro il più tardi possibile, i loro impegni.

Danilo Tedeschini