Grifo: contenti sì, soddisfatti no

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Grifo: contenti sì, soddisfatti no. Col Livorno quasi lo stesso canovaccio visto col Padova. Bravo Nesta a rimarcare i troppi errori nonostante la prima vittoria in trasferta

Grifo: contenti sì, soddisfatti no. Col Livorno quasi lo stesso canovaccio visto col Padova. Bravo Nesta a rimarcare i troppi errori nonostante la prima vittoria in trasferta

 

Rimane  molto difficile giudicare la vittoria di ieri sera a Livorno, che fa il paio con quella di martedì, contro il Padova.

Stesso clichet, identico risultato, un tre a due positivissimo, stavolta in trasferta, che consente ai grifoni di cogliere la prima vittoria esterna e di posizionarsi, con quattordici punti, a centroclassifica in decima posizione.

Si può e si deve essere contenti per tutto questo, ma non si può certo essere soddisfatti per la prestazione infarcita di errori offerta in casa dell’ultima in classifica che, già di caratura modesta, schierava, buon per noi, al centro della difesa un “pensionato”, il quasi quarantenne Dainelli, che ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, regalando tutte e tre le marcature del Perugia.

La prima con un grottesco tentativo di sombrero all’interno della propria area che finiva per concedere la palla a Vido, lesto ad assistere Melchiorri che segnava praticamente a porta sguarnita. Il secondo facendo insieme ai compagni la bella statuina in mezzo alla propria area, lasciando liberi di duettare di testa Melchiorri e Verre e completando l’opera provocando il rigore della vittoria dei grifoni con un goffo colpo di testa mancato con la palla che carambolava sul suo braccio su un innocuo cross.

Ma anche il Perugia, come troppo spesso accade, anche a Livorno non si è di certo sottratto alla sagra degli errori, il più clamoroso sul rigore del momentaneo vantaggio labronico, con Falasco saltato facile da Agazzi come nell’occasione del primo gol e Bianco e Cremonesi, impietriti come statue di sale, ad attendere l’uscita di Gabriel che in ritardo, come accaduto col Padova, non trovava di meglio che affondare lo stesso Agassi, bravo ad approfittare della colossale dormita dei tre difensori.

Comunque tutto è bene quel che finisce bene e i sei punti conquistati col Padova e a Livorno valgono oro visto che consentono al Perugia di allontanarsi,  ci auguriamo definitivamente, dalla zona a rischio, distante adesso ben sei punti.

Ma sarebbe controproducente non evidenziare i troppo errori che la squadra commette, sia in avanti, quando sull’uno a zero si è buttato al vento in un paio di occasioni la possibilità di chiudere la gara già nel primo tempo, sia in difesa, dove Gyomber, Cremonesi e Falasco sono stati protagonisti in negativo.

E poiché  questo andazzo va avanti dall’inizio del torneo, addirittura aumentando col passare delle giornate, bene ha fatto mister Nesta a sottolinearlo con forza nel dopo gara, denotando un’obiettività e un’onestà di pensiero che gli fa onore e che pochi allenatori avrebbero avuto dopo aver comunque vinto la prima gara in trasferta.

Il Perugia continua a fare punti contro avversarie che stazionano dietro ai grifoni in classifica, ben dieci su quattordici, con gli altri quattro che sono arrivati con Brescia e Ascoli che hanno un punto in più dei grifoni ma che sono state affrontate quando per diversi motivi,  non erano quelle di adesso.

Al contrario, come avvenuto con Palermo, Verona e Salernitana, quando si incontrano squadre che occupano le prime posizioni, questi errori si pagano con le sconfitte e poiché da qui alla fine del girone d’andata il Perugia dovrà ancora affrontare Pescara, Cittadella, Lecce, Benevento, tutte squadre dentro le prime sette, oltre allo stesso Spezia, attualmente solo un punto sotto i grifoni ma con la partita casalinga col Benevento da recuperare, se si vorrà continuare a migliorare la classifica sarà bene cambiare registro alla svelta, evitando il perseverare negli errori che generano queste pericolose situazioni.

A cominciare dalla delicata partita casalinga di venerdì sera con il Crotone, attualmente posizionato due lunghezze dietro al Perugia, che, a dispetto della classifica deludente per una squadra come quella pitagorica che partiva tra le favorite, rimane una formazione temibile ed esperta, con molti giocatori che hanno sfiorato la salvezza in Serie A nella scorsa stagione e con il nuovo allenatore, Massimo Oddo, tecnico molto bravo che ha debuttato proprio ieri sulla panchina calabrese, che è un’autentica bestia nera del Perugia, alla luce della vittoria ottenuta col Pescara al “Curi” che costò al Grifo l’eliminazione nel preliminare di cinque stagioni fa e del clamoroso otto a tre inflitto ai grifoni dall’Udinese, allenata dal tecnico di Pescara, nel terzo turno di Tim Cup dello scorso anno, storicamente la sconfitta più umiliante subita dal Perugia negli ultimi cinquantacinque anni.

Danilo Tedeschini