Grifo: dietro si “balla” troppo

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Occhio Bucchi: non c'è due senza tre. Il Grifo ha già fatto saltare le panchine di Vecchi e Lucarelli. E per il tecnico del Benevento sabato pare essere l'ultima spiaggia
 

Ogni volta che Bucchi e Camplone si affrontano le partite finiscono sempre con tanti gol. Era successo a Gubbio, quando il Perugia di Camplone, che poi avrebbe vinto il campionato, rifilò una “manita” alla squadra cara a Sant’Ubaldo, allenata dall’attuale tecnico del Perugia. E’ successo anche in Perugia-Cesena, dove i gol sono stati addirittura sei, uno in più, ma equamente divisi tra perugini e cesenati. Una pazza partita che ha visto un buon Perugia limitare un deludente Cesena nel primo tempo, evitando colpevolmente, però, di sferrare il colpo del ko definitivo. Un secondo tempo pirotecnico che ha visto il ritorno del Cesena e che ha messo al contempo in evidenza la fragilità della difesa perugina, da noi sottolineata anche in sede di commento al girone d’andata, alla luce degli otto gol subiti nelle ultime quattro trasferte, ed esplosa fragorosamente anche al “Curi” con le tre reti subite nella ripresa dai romagnoli di Camplone, squadra ricca di buone individualità in attacco e a centrocampo ma debole nel pacchetto arretrato e pur sempre terzultima in classifica, capace prima della gara del “Curi” di conquistare solo quattro pareggi in undici trasferte.

Ed invece i grifoni, come era capitato contro il Trapani ultimo e contro la Ternana penultima, sempre al “Curi”, anche contro la terzultima in classifica, non sono riusciti a conquistare l’intera posta e meno male che l’esordiente centravanti Forte ci ha messo una pezza ad un quarto d’ora dalla fine altrimenti staremmo qui a parlare di una clamorosa sconfitta casalinga, se pur immeritata. Dicevamo dell’eccessiva perforabilità del reparto difensivo in questi ultimi due mesi. Quali le possibile cause? Probabilmente errori dei singoli in un reparto, evidentemente sopravvalutato, che sembra soffrire la mancanza di un adeguato filtro di un centrocampo, qualitativamente importante ma leggerino in fase di interdizione. A nostro avviso servirebbe come il pane l’inserimento di un centrocampista fisicamente dotato e agonisticamente “cattivo”. Non a caso un mese fa, oltre al nome di Francesco Forte per l’attacco facemmo anche il nome di Addae, prestante centrocampista di sostanza dell’Ascoli, molto forte in fase di interdizione, a volte andando anche un po’ al di là del regolamento.

Il pari contro il Cesena aumenta ancor di più il numero dei punti buttati alle ortiche dai grifoni in quello che una volta era il fortino del Perugia, il “Renato “Curi”, ben sedici sui trentatré a disposizione nelle undici gare casalinghe, praticamente il cinquanta  per cento. Un ruolino di marcia casalingo che penalizza pesantemente la classifica dei grifoni, scivolati piano piano in questi ultimi due mesi dal quarto all’ottavo posto, l’ultimo, ma anche il meno importante, della griglia play-off, proprio alla vigilia dello scontro diretto di Bari contro la squadra che, al momento, lo tallona in classifica. E non poteva essere altrimenti, visto che nelle ultime nove gare il Perugia viaggia alla poco onorevole media di un punto a partita. Nel dopo gara mister Bucchi ha annunciato l’arrivo di Mustacchio, buon giocatore ma pur sempre un esterno, in questo ruolo c’è al momento abbondanza, o una seconda punta, ruolo che poco si sposa col quattro-tre -tre bucchiano.

Al grifo servirebbe molto di più, lo ripetiamo, un centrocampista alla Benetti e l’auspicio è che la società riesca a compensare questa lacuna in quest’ultimo scorcio di mercato anche se il tutto si sarebbe dovuto fare prima, visto che, prima della chiusura del trentuno di Gennaio, erano in programma due gare fondamentali come quella col Cesena e quella di Bari.

Danilo Tedeschini