Il primo giorno di Bisoli

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Arriviamo in ritardo convinti della nostra puntualità dal classico quarto d’ora accademico, scusa che durante gli studi universitari ci veniva sommessamente rifilata per giustificare qualsiasi inadempienza oraria. Invece no, questa volta (o Volta?) l’errore è tutto nostro perché il presidente Massimiliano Santopadre ed il nuovo tecnico Pierpaolo Bisoli sono puntuali ed alle ore 17 inizia la conferenza di presentazione. Il tecnico appare calmo e tranquillo e snocciola il suo credo, la formazione che scenderà in campo dipenderà dall’ultima rifinitura, l’attaccante, a meno che non si chiami Messi, deve tornare a difendere, l’organizzazione difensiva è importante. Poi si avvicina alle posizioni societarie, valuterà la rosa attuale prima di cercare sul mercato ed in questa prima fase ha chiesto due o tre innesti nuovi. E’ pacato quando guarda all’indietro, l’uomo delle tre promozioni a Cesena è la stessa persona che ha vissuto gli esoneri di Cagliari, Bologna ed ancora Cesena. E’ articolato nelle risposte quasi a sottolineare che le promesse nel calcio lasciano il tempo che trovano, contano i risultati, “i fatti” come lo stesso Bisoli precisa con una metafora su Mourinho. La conferenza stampa prosegue, le domande dei giornalisti in sala si spostano sempre più verso il presidente, il caso Catania, la vicenda Camplone, l’organigramma societario sostituiscono le problematiche tecniche. C’è affinità tra i due protagonisti, voglia di costruire qualcosa d’importante. Santopadre “crede nel calcio” contrapponendosi alle vicende etnee e Bisoli probabilmente non entusiasma la platea, ma per arrivare ai “fatti” occorre sognare tutti insieme.

Angelo Pagano