La ‘Dea Eupalla’ ha baciato di nuovo il Grifo

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La ‘Dea Eupalla’ ha baciato di nuovo il Grifo. A Carpi vittoria frutto più della buona sorte che della prestazione. Nesta, ma che formazione era quella iniziale?

 

Dopo un periodo di assenza la Dea Eupalla, colei che regna sovrana sulle sorti dell’arte pedatoria, è tornata a farsi vedere dalle nostre parti. Lo ha fatto in un tiepido pomeriggio emiliano, esattamente a Carpi, dove il nostro Grifo era impegnato contro la squadra locale, sovente ostacolo scorbutico per i nostri amati beniamini. E la Dea Eupalla, dopo aver contribuito durante novanta minuti abbondanti a che la porta di Gabriel rimanesse inviolata, bagnando le polveri degli anemici giocatori del Carpi e avvolgendo con i suoi veli gli occhi dell’arbitro in un paio di circostanze non permettendogli di vedere un paio di situazioni scabrose in area biancorossa, in pieno recupero ha voluto dare il là, tramite il rinvio sbagliato del portiere di riserva emiliano, all’unica occasione creata dai grifoni in tutta la gara, sapientemente sfruttata dal prezioso tocco di Verre e dal delizioso pallonetto di Melchiorri, che ha regalato l’insperata vittoria al Perugia. Cominciamo proprio da qui, da Verre e Melchiorri, lasciati incredibilmente in panchina per oltre un tempo da mister Nesta, l’analisi della bruttissima, ma fortunatissima prova del Grifo in casa dell’ultima in classifica. Un Perugia rivoltato come un calzino, sia negli uomini, ma soprattutto nel modulo, dal tecnico romano che, complici gli infortuni di Falasco ed El Yamiq e le non buone condizioni di Kingsley, ha pensato, male, di riproporre quel 3-5-2, che l’aggressività del Carpi ha trasformato in 5-3-2, messo in cantina dopo le prime deludenti quattro gare e mezzo, durante la ripresa del lontano match di Cosenza. Ed oltre al modulo anche le scelte iniziali sono state quasi tutte completamente sbagliate, con Felicioli, che non sa difendere, al posto di Falasco in una gara tutta di sofferenza, con Falzerano titolare che ha fatto decisamente rimpiangere l’acciaccato Kingsley ma, soprattutto, con Verre e Melchiorri in panca dando spazio alla quinta (amichevole di Empoli compresa) deludente partita da titolare di Sadiq, ancora a secco in fatto di segnature mentre, con il cambio di modulo, al posto del fantasista Verre è stato ripescato Moscati come quinto di destra, con l’unica scelta azzeccata, quella del dignitoso debutto da titolare del giovane Sgarbi in difesa. La logica conseguenza è stata che il Grifo è stato costretto sempre a difendersi dagli assalti del Carpi, senza mai riuscire nei novanta minuti ad insidiare la porta avversaria e le cinque palle gol sciupate dall’attacco meno prolifico nelle gare casalinghe della Serie B, la clamorosa traversa colpita e un rigore evidente e uno dubbio non concessi agli emiliani ne sono la prova lampante. Poi, in pieno recupero, il sussulto arrivato dai due uomini tecnicamente più bravi, subentrati durante la ripresa, che inventavano il gol che cancellava tutto in un attimo: la prestazione incolore della squadra, le scelte iniziali sballate di Nesta, lo zero a zero ormai acquisito che sarebbe risultato strettissimo al Carpi e larghissimo al Perugia, lasciando il campo alla gioia dei grifoni e allo scoramento e alla rabbia dei padroni di casa. Nel calcio è noto che chi la butta dentro ha sempre ragione e questi tre punti sono preziosissimi perchè permettono ai grifoni di riappropriarsi dell’ultimo gradino della griglia play-off, l’ottavo, ma pensare solo agli effetti di questo fortunoso successo e non come sia arrivato risulterebbe quantomeno dannoso. Occorrerà subito rimettere in cantina questo modulo, lo ha affermato anche Nesta nel dopo gara sottolineando in modo obiettivo la prestazione negativa della squadra, una squadra che non può prescindere dai suoi tre uomini cardine, Melchiori, Verre e Kingsley, anche perchè Carpi, con Carraro e Rosi, quest’ultimo ancora indietro, sempre in panchina, con l’ennesima prova insufficiente di Sadiq, al pari della prima da titolare di Falzerano, ha confermato sul campo il deludente mercato di Gennaio della società. Comunque tutto è bene quel che finisce bene, adesso sotto col Cosenza, gara non facile perchè Piero Braglia è uno che sa arginare molto bene il gioco delle squadre che incontra e, pur con un materiale non eccelso, in Calabria, dopo aver portato i lupi silani in B, sta facendo un discreto lavoro anche quest’anno. Occorrerà quindi il miglior Perugia per riuscire ad incamerare altri tre punti, rimpinguando il bottino, attualmente di ben venticinque punti sui trentadue totali, realizzato nelle dieci gare disputate fin qui con le ultime otto della classifica (solo sette punti, invece, nelle restanti dodici gare contro le più forti), andamento che conferma quanto dichiarato da Nesta la settimana scorsa dopo la gara persa col Palermo: “…vorrà dire che vinceremo con chi dobbiamo vincere e perderemo con chi dobbiamo perdere…”.

Danilo Tedeschini