La partita vista dal tifoso: Perugia-Novara

1280
 

Dopo due pareggi consecutivi maturati con rimonte da parte degli avversari, era lecito aspettarsi un Perugia che tornasse alla vittoria in casa contro il Novara il Boscaglia. Lecito perchè la squadra di Bucchi ha finora dimostrato di poter veleggiare nelle posizioni di vertice della griglia paly-off e, aldilà delle dichiarazioni di rito, il tifoso (come la squadra) è molto ambizioso. Ormai è alla luce di chiunque che il Grifo non sa esprimersi al meglio tra le mura amiche: la scusante di avversari troppo “catenacciari” e remissivi al Curi non può bastare per giustificare un calo abbastanza evidente.

Fischio d’inizio La partita sembra da subito mettersi sui binari giusti: il Perugia fa pressione verso l’area novarese con costanza e soprattutto sostenuto da una Curva Nord ricca di cori, rumori e colori. L’errore di Di Carmine a tu per tu con il portiere piemontese Da Costa rappresenta però un brutto segnale: qualche tifoso intuisce da subito l’importanza di quella occasione da rete che avrebbe potuto stravolgere la storia della partita. Nella Nord compare anche uno striscione con su scritto “Ciao Fidel”: gli ultras, o almeno alcuni gruppi, hanno deciso di onorare la scomparsa del “leader maximo” di Cuba.

Bucchi espulso e Bianchi in panchina Il primo tempo termina a reti inviolate con un Novara dalla strategia ormai ben chiara: tutti dietro a fare densità nella propria metà campo per poi sfruttare la prima ripartenza. Curiosità: Bucchi viene espulso dal direttore di gara ed è costretto a seguire la partita in gradinata. Durante tutta la ripresa, preso dalla trance agonistica, non ha mai smesso di fare avanti e indietro tra i gradoni. La squadra di Boscaglia decide di far spazientire il popolo del Grifo: “misteriosi” infortuni e portiere che tarda nella rimessa. Tutto per portare a casa il punto. La condotta dell’arbitro Pasqua è stato motivo di fischi e qualche insulto a suo indirizzo. Il gol non arriva: il Perugia, anche se sottoritmo e poco preciso, non riesce a sfruttare le occasioni che si è visto recapitare. Un “ometto” della gradinata ha, per così dire, fortemente consigliato a Cristian Bucchi l’ingresso di Rolando Bianchi (cambio arrivato in forte ritardo a dirla tutta): ne è seguito un piccolo diverbio tra i due. La partita termina senza colpi di scena: i biancorossi “spizzicano”, ma non fanno una scorpacciata. Ora alle porte c’è la Coppa Italia: i Grifoni del Genoa (freschi mattatori della Juventus) attendono al Marassi la banda di Bucchi.

Nicolò Brillo