La partita vista dal tifoso: Perugia – Salernitana

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La striscia di tre vittorie consecutive, condite dalla vittoria del derby e dal blitz in casa del “colosso” Cagliari, ha riportato felicità ed entusiasmo; ora c’è un’altra sfida molto sentita dalla tifoseria, quella contro gli ex gemellati salernitani. Sabato 19 sembra davvero una giornata primaverile, con un sole che fa da contorno ad una sempre magnifica Curva Nord. C’è la consapevolezza che, con un altro trionfo, i play-off possono tornare tranquillamente a portata di mano ed i tifosi, quelli veri, quelli che non hanno abbandonato la “nave biancorossa” nemmeno quando sembrava stesse per affondare, sono ancora una volta presenti.

L’inizio perfetto La giornata è stupenda: tanti bambini tra i gradoni del Curi, alcuni accompagnati dal papà, altri dal nonno. La cosa è ancora più bella se si considera che questa partita cade proprio nel giorno della festa del papà. Come onorare meglio questa ricorrenza? Anche la cornice è di quelle inebrianti: sensazioni ed emozioni primaverili che sembrano testimoniare la rinascita di un Perugia che, fino ad un mese fa, stava quasi per annegare. La sciarpata durante l’inno è bella e massiccia. La Salernitana è con un piede nella fossa e tutti sanno bene che venderà cara la pelle; ma il Grifo c’è, nonostante infortuni e giocatori non proprio al top della forma. Passa un quarto d’ora: il cross di Guberti verso la parte opposta dell’ area, è di quelli illuminanti. Una giocata di classe che viene raccolta e confezionata da uno stupendo tiro al volo di Aguirre che batte il portiere granata. Una nobile speranza si affaccia su Pian di Massiano. Finalmente sembra tornare quel forte senso di appartenenza verso la squadra e la città.

Perugia - Salernitana

Inizio spumeggiante, ma poi il nulla “Ora tronchiamoli subito e chiudiamo la pratica prima dell’intervallo!!”, suggerisce qualcuno sulle ali dell’entusiasmo. Ma i Grifoni, oggi, sembrano sedersi sugli allori, quasi rinunciando ad attaccare. La squadra sembra sulle gambe e la Salernitana prova a pungere più volte la porta difesa da “Sant’Antonio” Rosati, come lo ha ribattezzato la tifoseria biancorossa.

Secondo tempo La prima frazione termina con un Perugia brutto e spesso disordinato, ma capace di far male con un solo tiro nello specchio. Il tifoso “doc” sa molto bene che c’è poco da star contenti se la squadra non cambia marcia. Nel settore ospiti sono presenti circa 300 tifosi campani che, va detto, si fanno spesso sentire.

Si riparte, ma non cambia la musica Entra Alhassan al posto di un ottimo Mancini: la sostituzione non viene presa bene da parte della maggioranza, ma a fine partita sarà lo stesso Bisoli a dire che Mancini ha accusato dolori allo stomaco che lo hanno costretto a rimanere in spogliatoio. Purtroppo è la Salernitana a fare la partita e il Perugia, assieme ai suoi supporter, sembra essere in uno stato di perenne apatia, come se stesse solo aspettando il fischio finale per riportare a casa uno stretto e misero 1-0. Il calcio, come dicono in molti, è “tutto il contrario di tutto”, ma alle volte, il Dio del pallone dà la prova di saper essere anche giusto. Il pareggio della Salernitana arriva su calcio di rigore con il subentrato Coda. La Nord, come sempre, si ricarica ed è di nuovo pronta a trascinare i propri beniamini, ma oggi non è giornata.

Pareggio deludente e forse nemmeno meritato Bisoli le prova tutte, mandando in campo anche il colombiano Zapata, ma senza risultati. La furia dei tifosi scatta quando Ardemagni spreca l’unica vera buona opportunità della ripresa, con una rovesciata da ottima posizione che manda a lato la sfera. La Salernitana vede anche annullarsi un gol. Finisce cosi, con una Nord non certo entusiasta e con un pareggio che ha quasi il sapore della sconfitta. Il tifoso perugino torna a casa arrabbiato e forse anche “annoiato” da una partita avara di grandi sussulti. L’entusiasmo del pre-gara svanisce velocemente, ma si sa, il tifoso vive di emozioni fugaci ed istantanee e può passare dalla totale felicità allo sconforto anche attraverso una singola partita. Ma è giusto che sia cosi, altrimenti che supporter sarebbe? Questa caratteristica è insita nello stesso significato della parola “tifoso”.

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Note positive Tra i gradoni del Curi sono state distribuite tante caramelle “Rossana” da parte di alcuni dipendenti della nota azienda “Perugina”: questo simbolico evento è volto a sensibilizzare gran parte della città sulla possibile chiusura della produzione del famoso e storico dolciume prodotto dall’azienda dolciaria di San Sisto.

Nicolò Brillo