La strada è ancora lunga, ma è questa la direzione

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Mercato, si parte: tutti gli obiettivi del Grifo. Da Martella a Pucciarelli fino all'imminente ufficialità di Sadiq: ancora grandi lavori in casa biancorossa

La strada è ancora lunga, ma è questa la direzione. Contro il Venezia piccoli passi in avanti e tanto cuore. Dubbi sulle prese di posizione di Santopadre riguardo le vicende di “Palazzo”

 

Se fossimo nei rutilanti anni ’80, sicuramente sulla partita di sabato sarebbe uscito il titolo “Il Perugia vince, ma non convince”.

Ed invece – guarda un po’ – a me ha anche convinto.

Sgombriamo subito il campo da equivoci.

Ci sono ancora tantissimi problemi da risolvere e siamo ancora abbastanza lontani dall’assetto ottimale.

Ma il turno tardo-pomeridiano di sabato ha visto un ulteriore passo avanti nella crescita del Grifo.

E non solo per i 3 punti – peraltro importanti – e per la classifica.

É sicuramente ottimo tenere a 3 punti la zona playout e vedere a 2 quella playoff, ma a ottobre la classifica non è poi così fondamentale, come potrebbe esserlo ad aprile.

Va tenuta d’occhio, certo, ma non più di tanto.

La gara con i lagunari, infatti, ci ha innanzitutto mostrato che qualcosa “si sta muovendo”.

Che la squadra – seppur molto lentamente – è in crescita.

Che alcune scelte vanno coltivate, mentre su altre va fatta ancora una profonda riflessione.

E soprattutto la gara di sabato ha fatto vedere quello su cui c’è ancora molto da lavorare.

É chiaro che la gara col Venezia è stata tutt’altro che la “gara perfetta”.

Ma la più evidente nota positiva, al di là del risultato, è il cuore.

L’impegno, la grinta che tutti i ragazzi hanno messo in campo.

La voglia di far bene per loro stessi e per i tifosi.

Ho visto tutti i ragazzi uscire esausti dal campo di gioco.

Finalmente siamo stati attivi in attacco, con diversi tiri in porta.

E finalmente (ma lo sapevamo ormai da tempo) abbiamo una vera e propria sicurezza in porta.

Sia tra i pali, che nelle uscite.

Ma – come detto – ancora c’è moltissimo da migliorare.

In primis, infatti, quel tipo di partite vanno chiuse quanto prima con il raddoppio.

E soprattutto se l’avversario rimane in 10.

Seppur, infatti, il Venezia – dopo lo svantaggio – non è apparso mai in grado di impensierire seriamente Gabriel, un solo gol di scarto è troppo pericoloso.

Bastava un rimpallo fortuito o un infortunio difensivo per vedere sfumare 2 punti ed una vittoria meritata.

In secundis – come detto più volte – occorre lavorare sulle ripartenze, in quanto abbiamo visto diversi nostri contropiedi essere troppo macchinosi e concludersi con un nulla di fatto.

Ma il particolare dipende dalla più generale fluidità della manovra che ancora manca, su cui Nesta deve far lavorare i ragazzi.

Altra nota positiva è la ritrovata unità (finalmente!!) di tutto l’ambiente, in un momento in cui il bivio che ci si presentava, ci avrebbe potuto portare pericolosamente vicino a recenti situazioni già vissute.

Probabilmente l’esperienza dello scorso anno è servita a tutti (Società, squadra, giornalisti e tifosi) per non fare gli stessi errori.

E sono stati sicuramente decisivi alla rinnovata unità dell’ambiente i comunicati del Presidente e dei Gruppi della nord che si sono incrociati la scorsa settimana.

Quello del Presidente Santopadre che stavolta ha posto una vera e propria diga a difesa di Nesta e della squadra, confermando loro con fermezza e decisione la fiducia della Società, richiamando nel contempo l’ambiente all’unità.

Comunicato doppiato immediatamente da quello dei Gruppi con (più o meno) gli stessi concetti.

Ed i risultati si sono subito visti.

Anche qui abbiamo ben delineata la direzione in cui dobbiamo remare tutti.

Siamo, però, ancora lontani da quella continenza societaria che abbiamo auspicato più volte.

Al provvido comunicato presidenziale della scorsa settimana, infatti, è seguita immediatamente un’intervista di Santopadre all’ANSA in cui egli prende duramente posizione – quale consigliere della Lega di B – contro il decreto-Giorgetti sulla giustizia sportiva.

Ed è l’ennesima volta che il Presidente interviene sull’argomento.

Al di là del fatto che – come già scritto in passato – appare quanto mai opportuno un intervento legislativo di riorganizzazione per mettere ordine nel caos senza precedenti che ha portato ad un torneo a 19 squadre e ricorsi su ricorsi.

Quantomeno un intervento che – seppur garantendo la doverosa indipendenza agli organi sportivi – imponga metodologie, procedure di decisione più efficaci, tempi più stretti e certezza nella composizione dei campionati.

Dopo un’estate in cui si è parlato più della Giustizia sportiva, che del calcio-mercato.

Con un torneo che sembra a tutt’oggi ancora lontano dal suo assetto definitivo, quando siamo già alla settima giornata…

Insomma un intervento che riporti nell’alveo di una maggiore serietà tutto il sistema.

Perché così ci ride dietro tutto il mondo.

A prescindere dal merito su cui si può anche essere d’accordo con Santopadre, dato che non è sicuramente il Sottosegretario Giorgetti a dire se, come e chi debba essere riammesso in B.

Vi sono, però, tanti dubbi sull’opportunità che una posizione del genere debba essere manifestata da un “semplice” consigliere e non dal Presidente Balata, a nome della Lega di B.

Quando poi non ci risulta che altri colleghi consiglieri di Santopadre siano intervenuti sull’argomento con pari frequenza e decisione.

Vi sono tanti dubbi sull’opportunità che Santopadre continui ad esporsi ed esporre il Perugia in maniera così netta, quando esiste un organo collegiale (la Lega di B) che sta (o dovrebbe stare) lì apposta.

Sarebbe opportuno pensare di più alle prossime trasferte di Salerno e Verona e meno alle vicende del “Palazzo”.

Avv. Gian Luca Laurenzi