Lavagna tattica: il Grifo ‘riparte’ da dietro

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Lavagna tattica: il Grifo ‘riparte’ da dietro. Ad Ascoli buona prova del pacchetto arretrato, non solo in fase difensiva ma anche in quella di costruzione. Utili i movimenti di Nicolussi Caviglia

Lavagna tattica: il Grifo ‘riparte’ da dietro. Ad Ascoli buona prova del pacchetto arretrato, non solo in fase difensiva ma anche in quella di costruzione. Utili i movimenti di Nicolussi Caviglia

 

Nel calcio moderno la costruzione dal basso rappresenta ormai un elemento imprescindibile per tutte le squadre, anche per quelle con un tasso tecnico più modesto.

Bisogna innanzitutto distinguere la costruzione in base al modulo di gioco: difesa a 3 o difesa a 4.

Nella difesa a 4 si vede sempre più spesso il centrocampista centrale abbassarsi sulla linea dei difensori centrali per costruire gioco in superiorità numerica.

Nella difesa a 3 invece i due difensori centrali di parte tendono ad accompagnare l’azione fino ad oltre la metà campo.

La Lazio di Inzaghi vede infatti spesso Luis Felipe e soprattutto Radu arrivare a crossare come due esterni di centrocampo, come anche l’Inter di Conte fa spingere molto Skriniar e D’Ambrosio quando gioca centrale.

Il Perugia di Cosmi invece è più prudente: i due centrali giocano quasi sempre a due tocchi con la scelta che ricade sistematicamente sull’esterno di zona, Di Chiara a sinistra, Mazzocchi a destra.

Si potrebbe pensare ad una giocata scolastica, fuori-fuori, mentre gli allenatori oggi chiedono sempre più un dentro-fuori o un fuori-dentro per destabilizzare il pressing avversario.

Tuttavia è risultata efficace grazie alla bravura dei centrocampisti, in particolare di Nicolussi Caviglia sempre molto bravo a mettere il corpo tra palla ed avversario e a guadagnare sistematicamente fallo.

Caso a parte rappresenta il Sassuolo di Roberto De Zerbi che con la ricerca del terzo uomo, Locatelli su tutti, riesce ad uscire dalla pressione dalla stessa parte ove l’ha ricevuta.

Ma qui forse chiediamo troppo…

Fabio Orlandi