Nel ricordo di “Renato” e con l’ansia per un terra che “trema”, dal Grifo una grande gioia

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Una domenica iniziata in maniera triste, troppo triste, con le terribili immagini e le notizie che le televisioni  rimbalzavano nelle nostre case dopo che una sveglia innaturale, invadente e maleducata ci aveva buttato giù dal letto di soprassalto. Le immagini del crollo della Cattedrale di San Benedetto, simbolo di una città della nostra provincia e non solo, Norcia, una città provata, da sempre in lotta con questo mostro sotterraneo. E poi le notizie terrificanti di una Preci fantasma e della perla paesaggistica del nostro Appennino, Castelluccio, la frazione montana di Norcia incastonata in quello splendido altipiano di fronte al Monte Vettore, praticamente rasa al suolo. Colpi allo stomaco e al cuore per noi umbri, per noi perugini, per noi tifosi del Perugia che con Norcia e Castelluccio in particolare abbiamo un rapporto solido e antico dai tempi in cui Il Perugia dei miracoli andava in ritiro nella città nursina, salendo fino a Castelluccio per le ossigenanti corse estive. Poi, dopo il dolore, lo sgomento e la soddisfazione che, nonostante tutto, anche grazie all’ottima ricostruzione post-terremoto attuata dopo il sisma del 1979 e quello del 1997, non ci sono state vittime, è arrivata la sera, prima del solito, complice l’ora solare entrata in vigore proprio in questa giornata ancora una volta maledetta per Perugia, la sua provincia e i suoi tifosi. Proprio il 30 Ottobre di trentanove anni fa, infatti, un destino crudele fermava a solo ventiquattro anni la giovane vita del numero otto di quel Perugia dei miracoli che tante volte aveva trascorso insieme ai suoi compagni a al suo tecnico Castagner, giornate faticose ma spensierate a Norcia e sui prati e nei boschi intorno a Castelluccio, l’indimenticabile centrocampista del Grifo, Renato Curi. E proprio alle prime luci della sera, però, per i tifosi del Grifo è arrivato uno squarcio nel buio perchè il Perugia attuale, quello del bravissimo tecnico Cristian Bucchi, marchigiano della confinante provincia di Macerata, accomunata nello sgomento e nella preoccupazione per questo terremoto che non sembra finire mai, è andato a compiere l’impresa più bella di queste prime undici gare di campionato stravincendo a Vicenza, giocando un primo tempo perfetto e spettacolare nel quale ha impartito una grande lezione di gioco al Vicenza del tecnico del Perugia della scorsa stagione, Pierpaolo Bisoli che, oltre a perdere malamente sul campo, unico tecnico della B a perdere tre partite in casa subendo ben quattro gol allenando due squadre diverse in meno di undici mesi, il rovescio subito contro il Perugia ieri sera alla guida del Vicenza fa seguito all’uno a quattro col Novara a Dicembre e allo zero a quattro col Pescara a Gennaio quando era sulla panchina dei grifoni, ha poi perso anche in sala stampa con le sue “piccate” dichiarazioni nei confronti dell’ambiente perugino. Un grifo sontuoso che ha chiuso la pratica nei primi quarantacinque minuti rifilando tre gol di ottima fattura ai padroni di casa, rimasti poi anche in inferiorità numerica per l’espulsione dei due ex, il centrocampista Rizzo e il nervoso Bisoli, espulso dopo le proteste per un fuorigioco, a suo parere di tre metri ed invece rivelatosi completamente inesistente. Nella ripresa il Perugia tornava in campo con un‘eccessiva superficialità subendo un rocambolesco autogol di Belmionte e concedendo troppo ad una squadra in dieci che, nel primo tempo, era stata dominata. Il contropiede vincente di Di Carmine ristabiliva le giuste distanze ma questo peccato di presunzione, che ha fatto giustamente arrabbiare Bucchi e deve servire da monito e deve assolutamente rimanere un episodio isolato. Con questo successo il Perugia sale al quinto posto col Carpi, alla vigilia della seconda trasferta consecutiva, molto insidiosa, a Pisa, contro la squadra di Gattuso. Intanto però godiamoci questa grande vittoria e quel gran primo tempo giocato, che ha riportato un po’di sorriso sui volti dei tifosi perugini in questa disgraziata domenica.

Danilo Tedeschini