Nesta e il suo ‘score’ preoccupano: il Perugia al momento non c’è

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Mercato chiuso: squadra buona, ma bisognerà avere pazienza. Tanti arrivi last-minute, per ottenere la giusta amalgama servirà tempo. Quale la formazione tipo?

Nesta e il suo ‘score’ preoccupano: il Perugia al momento non c’è. Il tecnico romano tra i principali responsabili di un avvio in salita del Grifo. C’è carenza di individualità, soprattutto in attacco

 

Quando Nesta, nel dopo partita di Palermo, pur ammettendo che il Perugia aveva giocato male, affermò di avere perso contro una grandissima squadra, addossando parte della colpa anche alla lunga sosta, avemmo subito la sensazione di quanto l’allenatore romano fosse in grande difficoltà (per la cronaca il Palermo ha perso 2-1 a Brescia contro una squadra che non aveva mai vinto).

E puntuale come un orologio svizzero e’ arrivata la sconfitta casalinga contro il Carpi, squadra che aveva racimolato un solo punto nelle quattro gare precedenti, una sconfitta che punisce certamente oltre i propri demeriti i grifoni, che si sono resi comunque protagonisti di un’altra gara incolore, soprattutto nella prima frazione di gara, contro un avversario non insormontabile.

Con questo secondo passo falso consecutivo peggiora ulteriormente il preoccupante “score” di Nesta sulla panchina del Perugia, cinque sconfitte, un pareggio fortunato, su rigore all’ultimo minuto, a Brescia e una sola vittoria in casa con l’Ascoli, nelle sette gare fin qui disputate sulla panchina del Grifo.

Ma sarebbe limitativo addossare al tecnico tutte le responsabilità, anche se ne ha tante.

Il Perugia non ha più attaccanti validi in fase realizzativa come Cerri e Di Carmine (quest’ultimo ceduto al Verona dopo che Santopadre aveva dichiarato che il “bomber” avrebbe lasciato Perugia solo per la Serie A) e i soli tre gol in quattro gare messi a segno, uno su rigore e uno e mezzo grazie ai regali del portiere di riserva ascolano, parlano chiaro.

Vido, autore sin qui di tre reti, ha potuto giocare solo l’ultima mezzora, a causa del leggero infortunio subito a Palermo.

Senza attaccanti da area di rigore che la buttano dentro non si va da nessuna parte ma evidentemente la società ha preferito allestire un attacco privo del “centravantone” per dirla alla Goretti e ne sta cominciando a pagare le conseguenze.

L’unico attaccante d’area a disposizione sarebbe Bianchimano ma Nesta non l’ha schierato neanche contro il Carpi, quando Han era indisponibile e Vido solo a mezzo servizio, preferendo inventarsi addirittura Kingsley come seconda punta.

I limiti del centrocampo si sono notati anche stasera, Bianco non è un regista, come non lo è Verre, oggi tenuto in panchina, Dragomir è apparso ancora una volta impalpabile, con a fianco un Moscati inguardabile, che ha anche buttato al vento il rigore del possibile vantaggio. Falasco e Mazzocchi sulle fasce non pervenuti.

Meglio, invece, la difesa rispetto alla gara di Palermo anche se il Carpi, oltre alla rete di Mokulu, ha creato altre due palle gol nitide, una in particolare, ad inizio gara, salvata da Gabriel, con Concas lasciato colpevolmente solo in piena area.

Ci scusiamo con i lettori perchè ci stiamo rendendo conto di ripetere gli stessi concetti espressi dopo la gara di Palermo ma purtroppo la realtà è questa.

Il doppio errore commesso da Santopadre con la scelta di Nesta, il primo con il suo ingaggio a sorpresa dopo l’assurdo esonero di Breda alla vigilia del preliminare, il secondo con la sorprendente conferma dopo la cocente eliminazione del “Penzo”, è sempre più evidente, come quello di mettergli a disposizione una squadra ancora una volta monca, senza un bomber, senza un regista vero e senza un laterale sinistro di spinta all’altezza di Pajac.

Poi non ci si deve meravigliare se rispetto a quattro anni fa tremila persone, oltre un tifoso su quattro, non vengono più allo stadio, ma di questo ne parleremo a breve con un articolo sulla chiusura della campagna abbonamenti.

Per essere meno pessimisti non ci resta che aggrapparci alla cabala e osservare che un inizio di campionato peggiore di questo si era registrato due stagioni fa, con mister Bucchi in panchina, quando nelle prime cinque gare il Grifo conquistò soltanto tre punti.

La successiva bella rimonta consentì a Di Carmine e compagni di arrivare poi al quarto posto finale, il miglior piazzamento in queste stagioni di B.

Il problema però è che quella squadra, anche nei tre pareggi e nelle due sconfitte subite all’inizio, aveva fatto intravedere un bel gioco e una sua identità ben precisa, dando la sensazione di poter esplodere da un momento all’altro, come poi avvenuto.

La squadra di quest’anno, al contrario, un gioco non ce l’ha è tanto meno una sua identità e se oggi venisse confermato il campionato a diciannove squadre, con sei partite partite in meno da disputare, le possibilità di una rimonta diminuirebbero sensibilmente.

Domenica prossima, intanto, è in programma la trasferta di Cosenza, squadra che al momento, non sappiamo cosa farà stasera a Cremona, staziona al penultimo posto con un solo punto nel carniere.

Avversario abbordabile se non fosse che sulla panchina della matricola silana siede quel Piero Braglia, autentico maestro nel non far giocare le squadre avversarie.

Per Nesta, probabilmente, è l’ultima chiamata. Una sconfitta al “Marulla”, infatti, col Grifo che, pur con una gara in meno rispetto a molte avversarie, sprofonderebbe in zona playout, potrebbe costargli la panchina.

Danilo Tedeschini