Nesta ‘ricomincia da tre’, ma ha tanto da lavorare

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L'ex tecnico di Grifo e Canarini:

Nesta ‘ricomincia da tre’, ma ha tanto da lavorare. Un punto d’oro quello raccolto dal Perugia a Brescia dopo una prestazione non esaltante. Primo risultato positivo sulla panchina del Grifo per il tecnico romano

 

Massimo Troisi, il grandissimo attore e regista napoletano prematuramente e improvvisamente scomparso a soli quarantuno anni, esordì in campo cinematografico con un film che ha fatto epoca, “Ricomincio da tre”.

E mister Nesta ha seguito alla lettera il titolo del film di Troisi ricominciando anche lui da tre, perchè dopo tre sconfitte consecutive in altrettante partite ufficiali, quella di Empoli di campionato, il preliminare di Venezia e la gara casalinga di Tim Cup col Novara, è riuscito finalmente a conquistare un punto.

Certo c’è mancato pochissimo perchè collezionasse la quarta sconfitta visto che il Perugia è riuscito a pareggiare la gara, in modo abbastanza casuale, solo ad un minuto dal termine grazie ad un rigore netto ma evitabilissimo, provocato da Bisoli, dopo aver sofferto la supremazia territoriale di un Brescia, tutt’altro che trascendentale e non essere stato capace di sfruttare per oltre venti minuti il vantaggio della superiorità numerica derivata dall’autentico suicidio di Gastaldello, colpevole di aver rifilato un pugno a Vido a palla lontana.

Non è stato un bel Perugia quello visto al “Rigamonti”, lento a centrocampo, dove il solo Verre, soprattutto nel primo tempo, ha illuminato il gioco con un paio di splendide verticalizzazioni e di cambi di gioco, confuso in difesa, in particolare nei disimpegni ed evanescente davanti, dove il solo Vido si è guadagnato la sufficienza piena procurandosi e realizzando il rigore del pari e provocando, suo malgrado, l’espulsione di  Gastaldello.

Sulla prestazione dei grifoni ha pesato indubbiamente il ritardo eccessivo con il quale Goretti e Santopadre hanno formato la squadra, consegnando a Nesta solo pochi giorni  fa almeno sette elementi nuovi.

Ma ciò non toglie che la squadra sia entrata in campo con una formazione sbagliata, con due attaccanti, Vido e Han dalle caratteristiche identiche che non si intendevano tra di loro,  con i cursori di fascia che non hanno brillato soprattutto a sinistra, da dove partivano sempre le azioni offensive delle rondinelle. (nè Feliciloli, né tantomeno Falasco sembrano possedere la grinta e la padronanza del ruolo di Pajac).

Gabriel, invece, pur poco impegnato e incolpevole sul gol, ha mostrato la solita sicurezza. Un po’ in ombra a centrocampo sia Bianco che Moscati, probabilmente ancora indietro nella condizione ma a fine Agosto ci può stare.

Abbiamo accennato prima ad un Brescia tutt’altro che trascendentale perchè ci aspettavamo di più da una squadra considerata di prima fascia, dopo il mercato, dagli addetti ai lavori ma che, probabilmente ha proprio nel suo tecnico, l’esordiente Suazo, il suo punto debole perchè se disponi di attaccanti del calibro di Donnarumma devi velocizzare di più il gioco e servire l’ex empolese con triangoli rapidi palla a terra mentre è sembrato che anche il Brescia giocasse un po’ col freno a mano tirato, tenendo molto palla, badando a rischiare poco ma concludendo poco.

Non è un caso che anche Suazo dovrà “ricominciare da tre” visto che il Brescia nelle tre gare con l’honduregno in panchina non ha mai vinto e quello col Perugia è il terzo pareggio in altrettante partite ufficiali, tutte casalinghe, dopo quelle di Tim Cup con la Pro Vercelli e il Novara, squadre di C, la prima poi vinta ai rigori, la seconda, persa sempre ai rigori.

Insomma un brodino caldo che in questa specie di emergenza di assemblaggio va di lusso ma Nesta ha il dovere già dalla prossima gara interna con l’Ascoli di migliorare il gioco dei grifoni e soprattutto di portare a casa la sua prima vittoria sulla panchina biancorossa, scacciando definitivamente quei dubbi sul suo operato che, fino al provvidenziale fallo da rigore di Bisoli, si erano inevitabilmente addensati sopra la sua testa.

Danilo Tedeschini