Perugia: più cuore che cervello

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Perugia: più cuore che cervello. La squadra evidenzia dei cali di concentrazione, ma il coraggio e l'impegno non sono fin'ora mai mancati. E Nesta fa dei passi in avanti

Perugia: più cuore che cervello. La squadra evidenzia dei cali di concentrazione, ma il coraggio e l’impegno non sono fin’ora mai mancati. E Nesta fa dei passi in avanti

 

Il paradigma di questo Grifo è Luca Vido.

Non mi fraintendete, non voglio esaltare solo lui, seppur abbia disputato un’ottima gara ed abbia dimostrato di possedere classe cristallina.

Anche perché sarebbe quanto mai ingiusto nei confronti dei suoi compagni che domenica sera hanno disputato un’ottima gara, contribuendo alla vittoria.

La prima esterna di questo torneo.

La prima all’Ardenza dal lontano 1970.

Sarei, poi, incoerente se celebrassi il singolo, dato che ho sempre sostenuto che il calcio si gioca in 11, che i campioni non sono sufficienti (vedi il Portogallo di CR7, l’Argentina di Messi ed il Brasile di Neymar Jr. ai recenti mondiali russi).

Che l’unica cosa che conta nel Calcio è il collettivo.

Voglio semplicemente dire che la partita di Vido rispecchia perfettamente quello che è questo Perugia.

Tanto cuore, un po’ meno cervello.

Ciò inteso come mancanza di lucidità, freddezza e concentrazione, non certo come poca intelligenza.

Vido, infatti, proveniva da alcune prove altalenanti.

Aveva sbagliato un rigore a Verona e si era beccato critiche di essere prevedibile, tirandoli sempre alla destra del portiere.

Era stato criticato per essere – a volte e soprattutto nelle ripartenze – troppo “innamorato” della palla.

Ebbene: domenica il suo errore sotto porta ha dato il via alla mezz’ora di black out del Grifo che ha permesso alla doppietta del redivivo Diamanti di pareggiare il momentaneo vantaggio di Melchiorri ed andare sul 2-1.

E – sinceramente – per diverso tempo abbiamo avuto paura di avere “arocciato” l’ennesima gara.

Poi c’è stato il pareggio di Verre (uno dei migliori in campo, insieme allo stesso Vido, Melchiorri, Dragomir e Gabriel, quest’ultimo decisivo in almeno un paio di occasioni).

Fino ad arrivare al 74mo, quando per un fallo di mano in area dell’amaranto Dainelli viene fischiato un rigore per il Perugia.

Vido prende la palla, la posa sul dischetto e tira il suo “solito” rigore, fotocopia degli altri.

Gol e 3 punti.

Ora potremo disquisire in eterno se l’attaccante l’abbia tirato istintivamente nel solito modo, ovvero ci sia alla base un ragionamento, per cui – visto l’errore di Verona – Mazzoni se l’aspettasse alla sua sinistra.

Ed infatti l’ex ternano lì si è buttato ed è stato spiazzato.

Fatto sta che Vido ha dimostrato carattere e “palle”, perché – sono sicuro – quando ha preso in mano la palla per appoggiarla sul dischetto, essa sarà stata pesantissima e bollente.

Eppure lui non si è tirato indietro: ha tirato ed ha segnato, regalando al Grifo 3 preziosissimi punti.

E questo Perugia è tutto così: come Vido.

I Grifoni non si tirano mai indietro, se la giocano sempre.

Ci mettono il cuore, il fegato e dimostrano di avere gli attributi.

Non tirano mai indietro la gamba.

D’altronde era questo che avevamo chiesto a gran voce alla Società, dopo la dissennata stagione scorsa.

E mi pare che siamo stati accontentati.

Ma spesso questo Grifo – soprattutto nel reparto arretrato – “spenge” il cervello.

Ed è per questo che il lucidissimo Nesta – per la seconda volta in questa settimana – va in conferenza stampa con un’espressione tutt’altro che felice, nonostante i 3 punti.

Soddisfatto – sì – per la seconda vittoria consecutiva, ma visibilmente inc***to per le ”amnesie” che continuano ad affliggere il Grifo.

Le stesse amnesie che ci sono costate le sconfitte a Verona e Salerno, nonostante aver in gran parte dominato entrambe le gare.

E la preoccupazione di Nesta è quanto mai condivisibile, anche per quello che vado sostenendo da settimane.

In questo campionato a 19 squadre, con 6 partite in meno dell’anno scorso, non c’è tempo di aspettare che la difesa si assesti.

Basta vedere la classifica di ieri sera, quando gran parte delle gare di B erano state disputate.

Al calcio d’inizio eravamo a 4 punti dalla retrocessione diretta, al fischio finale siamo a 5 punti dalla promozione diretta.

Ciò significa che questo torneo non permette errori o pause.

Non permette “amnesie”.

Non permette tempo per cercare l’amalgama o registrare la difesa.

Non permette il “solito” girone d’andata altalenante del Grifo, attendendo il mercato invernale per aggiustare la squadra ed iniziare a fare punti.

Un paio di passi falsi e ci ritroviamo impantanati nella zona retrocessione.

Speriamo che Nesta – come abbia perfettamente e lucidamente individuato i problemi – abbia la ricetta per risolverli.

Anche se – lo sappiamo tutti – è più facile intervenire sulla tattica e sul modulo, che sul cervello, sulla concentrazione.

Se solo si riuscisse a mantenere alta la concentrazione e ridurre al minimo le “amnesie”, questa squadra ha grandissime potenzialità.

Ed i ragazzi dovrebbero capirlo.

Voglio concludere con una riflessione sul nostro Mister.

Tutti noi – compreso il sottoscritto – abbiamo manifestato grandi perplessità su Nesta, sulla sua esperienza in panchina.

E – quantomeno le prime gare – avevano confermato tutte le nostre perplessità.

Ebbene – al netto di tutto il lavoro che ancora c’è da fare – da quando il “Maggico” siede sulla panchina del Grifo ha dimostrato di saper leggere perfettamente le gare.

Fin dal provvido cambio di modulo nel secondo tempo di Cosenza.

Non ha, poi, mai sbagliato un cambio, tranne – a voler proprio “spaccare il pelo in 4” – Dragomir col Carpi.

Anche domenica sera gli inserimenti di “Marchino” Moscati e di Mattia Mustacchio hanno dato – al momento giusto – quella dinamicità, quella velocità, quel cambio di marcia che servivano al Grifo per portare a casa il risultato.

E saper leggere le partite per un allenatore non è poco.

Le condizioni per far bene in questo torneo, quindi, ci sono tutte.

Dipende solo dai ragazzi, se riusciranno ad abbinare al cuore, anche il cervello.

Abbinare al carattere, alla voglia, agli attributi, una costante concentrazione, lucidità e freddezza.

Noi, comunque, siamo con loro.

Avv. Gian Luca Laurenzi