Santopadre: “Occhio al Trapani”

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A distanza di un mese e mezzo dalle dichiarazioni che hanno dato una scossa all’ambiente dopo l’inizio al rallentatore dei grifoni, il presidente del Perugia Massimiliano Santopadre è tornato a parlare ai quotidiani regionali. Ecco alcune dichiarazioni rilasciate dal numero uno biancorosso al Corriere dell’Umbria, nell’articolo a firma di Nicola Uras.

“Torno a parlare perché voglio alzare l’asticella della tensione. Questa con il Trapani è la partita più difficile di tutto il girone di andata. La classifica dei nostri avversari è bugiarda. In estate hanno fatto a meno di giocatori importanti ma in questo inizio di stagione sono stati sfortunati, recuperano Coronado. Il loro valore è quello di una squadra da 14 punti, metà classifica. E poi sono preoccupato del Perugia. Noi siamo forti se siamo un gruppo e se manteniamo questa costanza nel sacrificio. Io sono diventato importante con la mia azienda perché mi sono sempre impegnato sacrificandomi. Aprivo mezz’ora prima il mio banco e così mi facevo un cliente in più. Tornando alla prossima partita dobbiamo pensare di affrontare il Trapani come se fosse il Verona”.

Santopadre ha poi ancora una volta sottolineato l’importanza del gruppo e soprattuto di “coloro che subentrano”:

“Sto respirando un gruppo molto unito, chi non gioca si sta comportando in maniera esemplare. I campionati si vincono con i giocatori che subentrano: noi la Prima divisione l’abbiamo vinta grazie al gol di Sprocati ad Ascoli e lui quell’anno giocò poco ma sempre facendo cose importanti.”

Al “Curi”, con il suo Trapani, torna da avversario Serse Cosmi:

“Avrà caricato i suoi al 100% e non solo per motivi campanilistici. Per loro è la partita della vita a prescindere, Serse deve fare risultato a tutti i costi. Il Trapani non lo merita ma è ultimo. Le motivazioni non gli mancheranno.”

I motivi della scelta di Bucchi, il suo miglioramento e l’esperienza con Bisoli:

“Il suo gioco è una sorta di punto di equilibrio tra il calcio di Camplone e quello di Bisoli, che era l’opposto. La miscela giusta è tra questi due tipi di calcio, bel gioco coadiuvato dall’importanza del risultato. A inizio stagione stavamo prendendo solo la strada del bel gioco. Dopo Chiavari ho trovato un tecnico più maturo: Bucchi è una persona estremamente intelligente. Qualche ora dopo la mia intervista mi è sembrato frastornato. Ma sapevo che era giusto toccare certi tasti. Io quando parlo lo faccio sempre a fin di bene, come con i miei figli. Bucchi ha capito il perché delle mie dichiarazioni e infatti mi ha detto ‘pres hai ragione’. Tutti facciamo degli errori, l’importante è capirli, trarre degli insegnamenti e migliorarsi. L’assenso alla scelta di Bucchi, proposto da Roberto, nasce anche dalla condivisione di una certa visione sul lavoro. Cristian ha voglia di lavorare tanto in sede. Arriva presto, mica a mezzogiorno e mezzo. Sta tanto in sede, guarda le partite, studia gli avversari e si confronta con il suo staff. Per quanto riguarda l’esperienza passata con Bisoli, dico solo che è stata fondamentale per me e Goretti. Perché ci ha fatto capire tutto quello che non dobbiamo più sbagliare. Il Perugia ha nel dna determinate cose, se le cambi è un disastro.”

Santopadre pretende ancora di più dal suo team:

“Un salto di qualità ulteriore. Voglio ancora più sacrificio: anche dentro la società hanno capito e ora tutti sono a mia immagine e somiglianza. Mi sono sempre fatto un mazzo tanto a lavoro e pretendo lo stesso. La quantità del lavoro fa raggiungere risultati insperati. Devo ringraziare i miei dirigenti, Lucarini, Goretti, Pizzimenti, Comotto, perché stanno credendo ciecamente in quello che credo io e adesso loro sono pronti a lavorare anche quindici ore al giorno.”

Al presidente viene chiesto anche un voto al Perugia a questo punto della stagione:

“Diciamo 6,5, ma solo perché siamo alla tredicesima giornata. Se  saremo così alla fine del campionato, allora sarà un 8. Ma adesso voglio capire se la squadra è diventata intelligente, se è capace di mantenere la maturità e la costanza nel saper affrontare l’ultima della classe così come fosse la prima.”

Fronte pubblico. La media spettatori non è troppo elevata e la vendita per la sfida col Trapani  non tira nonostante la classifica e soprattutto l’obiettivo di aiutare la popolazione di Norcia:

“Si, con il Trapani per ora la prevendita è fiacca. Vediamo. I tifosi però ce li abbiamo, siamo tra le primissime piazze della B. In realtà mancano gli spettatori. Parliamo di due categorie diverse. Questi giocatori stanno onorando la maglia e spero di avvicinare tutti gli spettatori che mancano dalla stagione del ritorno in B e chissà, magari farli diventare tifosi.”