Tosti racconta la sua ultima avventura a Bastia

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    Dopo l’ennesimo exploit, la School Volley Bastia ha meritatamente conquistato il primo posto della classe, lasciando indietro le dirette concorrenti e piazzando un bel punto esclamativo sul ruolo di protagonista di questo girone F di serie B2. Ma al Pala Giontella è vietato cullarsi sugli allori. A suonare la carica, per tenere alta la concentrazione, è il capitano Silvia Tosti, giocatrice  che di campionati vinti se ne intende, esperta, ma allo stesso tempo… MAI sazia di vittorie. Classe 1981, originaria di Città di Castello, ha indossato la maglia (rigorosamente #10) della sua città in B2, per poi passare in B1 (otto stagioni consecutive tra Terni e Trevi) conquistando anche la seconda serie nazionale con Nocera Umbra. Sempre ad alti livelli, ha viaggiato da Benevento a Cagliari, per poi tornare in Umbria a San Mariano, Corciano e Perugia. Oggi è la bandiera della School Volley Bastia e si è gentilmente raccontata in questa intervista tra sogni, obbiettivi e… curiosità.
    Un aggettivo per definirti come giocatrice e uno come persona : “Grintosa e determinata ”
    L’esperienza più bella… : “Ne ho vissute tante, a modo loro tutte belle. Poi è ovvio, dove vinci ti rimane qualcosa di più! ”
    …e quella più brutta: “San Casciano, a causa di un infortunio che mi ha tenuto fuori dal campo per tutto l’anno.”
    Tante avventure, tutte accomunate dal numero 10. Perchè? : “Quando ero più piccola giocavo a calcio e per me i numeri 10 erano i più forti… erano Pelè e Maradona, e io mi sono ispirata a loro. Da qualche anno addirittura lo metto nero su bianco al momento di firmare il contratto: il 10 è il mio! A San Giustino addirittura, quando ero incinta, mi hanno tenuto da parte la maglia numero 10. ”
    Inoltre a Bastia hai ritrovato amiche di lungo corso e compagne di vittorie… :”Sì, insieme a Cristina Cruciani ho vinto 2 campionati (a San Mariano e il più bello, a Nocera Umbra), con Francesca Valentini oltretutto siamo compaesane, ma anche con Luisa [Rocchi] e Lucia [Marcacci] ne ho passate tante. ”
    A Cagliari ti “lamentavi” della poca partecipazione del pubblico (“era più caldo a Trevi”). E a Bastia?: “La cosa bella di Bastia è che l’impianto è piccolo e quindi trasmette una certa intimità: il calore del pubblico si sente perchè è vicino. ”
    Lancia un appello ai tifosi, portali al Pala Giontella.: “Se volete divertirvi, il Sabato c’è sempre un bello spettacolo da vedere, soprattutto adesso che… ”
    Sei scaramantica?: “Molto, di natura. Gioco con le stesse mutande, con le stesse calze, con lo stesso elastico di ogni vittoria. Ogni Sabato mangio le stesse cose di quando vinco. Nello spogliatoio ho contagiato tutti, anche il mister che all’inizio diceva di non essere superstiziose. E sul pullman ovviamente i posti sono sempre quelli.”
    E hai dei tatuaggi particolari… : “Ogni volta che ho vinto un campionato, mi sono tatuata una stellina. Quest’anno voglio aggiungere un’altra stella, ci spero. Ho proprio voglia di vincere.”
    Nelle interviste di qualche anno fa parlavi del tuo futuro: quanto intendi giocare ancora:”Sicuramente finchè regge il fisico, o fino al prossimo bimbo. Ma giocare mi piace troppo, non smetterei mai.”
    Che allenatori hai trovato a Bastia?:” Gian Paolo [Sperandio] è stato colui che mi ha cresciuto 5 anni a Trevi, anzi… mi ha massacrato, non era così buono come adesso [ride]! Sono contentissima di averlo ritrovato, lo stimo molto come persona e come allenatore. E su Fabrizio, che dire?! E’ un tenerone… impossibile non volergli bene. ”
    Com’è ritrovarsi (di nuovo) in vetta ad un campionato importante?: “Quando guardi tutti dall’alto verso il basso è sempre piacevole, ma ora
    è importante essere consapevoli del fatto che siamo lì, dobbiamo rimanere concentrate e determinate per raggiungere il nostro obiettivo.  “