Oddo: “L’obiettivo? Divertire e trovare un’identità”

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foto: account Twitter acperugiacalcio

Oddo: “L’obiettivo? Divertire e trovare un’identità”. Il tecnico si presenta: “Perugia piazza da progetto. Essere propositivi per me è importante”

 

Massimo Oddo, nuovo tecnico del Perugia Calcio, è stato presentato alla stampa locale questa mattina.

Queste le sue dichiarazioni più significative.

“Ho iniziato a muovere i primi passi da giocatore al Renato Curi di Pescara. Pochi giorni fa ho sentito Sabrina Curi, siamo molto amici ed era felice per me. I colori sono gli stessi, si tratta di è una casuale ma bella combinazione.

Erano due anni che subentravo a stagione in corso, volevo partire da inizio stagione e il Perugia mi ha dato questa possibilità. L’obiettivo? Portare entusiasmo attraverso il gioco e la voglia di andarcela a giocare sempre. Voglio subito creare un’identità di squadra ben precisa. Ma per vincere e fare bene ci vuole anche una certa alchimia fra tecnico, società, squadra e ambiente.

Era importante trovare un direttore che capisse le mie idee come è avvenuto con Goretti. I nomi? Si fanno soprattutto per dare un’idea del giocatore di cui magari si ha bisogno. Per esempio ho chiesto Dybala. Chiaro che non verrà lui, ma volevo dare l’idea di un atleta con certe caratteristiche.

Melchiorri? Lo conosco bene anche se l’ho allenato per poche partite. Lui è un giocatore importante, ma ci parlerò in ritiro come con tutto il resto della rosa.

L’attaccante ideale? Prima di tutto deve saper far gol. Poi tutto il resto è in secondo piano. Chiaro che se sa fare le sponde, sa far salire la squadra e permette l’inserimento delle mezzali è ancora meglio. Ma la prima caratteristica per un attaccante è quella di sapere andare a rete.

Le ultime esperienze non positive? Quando vieni esonerato lì per lì pensi di non aver sbagliato nulla. Poi rifletti approfonditamente e capisci dove hai sbagliato. A Udine non ho potuto fare il mio calcio anche a causa di una rosa con caratteristiche diverse, ma ho imparato a gestire i momenti difficili.

Il contratto biennale? Ha fatto tutto la società. So del fatto che negli ultimi anni gli allenatori non sono andati oltre un anno di permanenza. Dico che Perugia è una piazza da progetto, non come club tipo Empoli e Benevento che hanno grandi mezzi economici e in un anno provano subito il colpo grosso. Qui bisogna costruire qualcosa. Questa è una società che ha il dovere di fare il massimo ragionando sul medio-lungo periodo”.

Nicolò Brillo