Quando lasciarsi conviene …

983
Un po' di autocritica farebbe bene. Il k.o. di Pordenone conferma che il Grifo si sta spegnendo. Oddo ancora non ha trovato la quadratura, ma anche la società dovrebbe fare

Quando lasciarsi conviene … Santopadre e Goretti si separano dopo otto anni, ma la ‘rottura’ permette ad entrambi di giocarsi nuove carte dopo il fallimento ‘retrocessione’

 

Dopo qualche giorno di annunciate riunioni, lunghi summit, la coppia Santopadre – Goretti sembra (usiamo il condizionale perchè manca ancora l’ufficialità) volersi dire addio. C’è chi parla di rescissione del Responsabile dell’Area Tecnica, chi di ‘esonero’ da parte dell’Amministratore Unico: fatto sta che una delle coppie più durature e controverse del calcio italiano è pronta ad imboccare strade diverse. Del resto la debacle sportiva, culminata con la retrocessione in serie C, ha chiaramente consigliato i due ‘strateghi del pallone’ di rivedere le loro convinzioni. La separazione infatti sembra più figlia di una reciproca convenienza che frutto di un reale litigio.

Santopadre, che continua a rimanere fermo nelle sue posizioni, convinto di ricondurre immediatamente la barca in acque meno agitate, con l’uscita di Goretti punta a rinnovare la gestione sportiva, vendendo alla tifoseria l’idea di una società nuova, senza escludere una possibile e prossima rilettura della stagione appena conclusa. Non ci stupiremmo se tra qualche settimana, nelle consuete conferenze ad invito, l’Amministratore Unico manderà in scena la rappresentazione del ‘presidente che si è fidato troppo dei suoi uomini e per questo ha pagato’.

Goretti dal canto suo potrà sempre rivendicare agli occhi di qualche concittadino e nei prossimi colloqui di lavoro una certa impotenza nella gestione, di fronte ad un presidente autoritario, che voleva scegliere gli allenatori e allentava con difficoltà i cordini della borsa di mercato.

La sensazione, va ribadita, è che al di là di qualche frizione inevitabile, i due hanno capito che non potevano ripresentarsi al cospetto di una piazza che con il tempo ha capito il loro ‘modus operandi’ e li ha chiaramente e giustamente indicati come i maggiori responsabili del fallimento sportivo. Meglio separarsi, magari  con l’obiettivo di restare in contatto, come buoni amici e poi in futuro chissà.

Nel frattempo si fanno i nomi di Gianluca Comotto per il ruolo di Direttore Generale e di qualche Direttore Sportivo giovane (Nember?), perchè anche la posizione di Marcello Pizzimenti sembra a rischio.

Se così sarà, saremo curiosi di capire l’effettiva operatività di Comotto, visto che negli ultimi anni la figura del DG nel Perugia Calcio è stata molto più dedita alla rappresentanza con le società affiliate, che non alle questioni della sede e le libertà dell’uomo mercato, che anche in questo caso (se arriverà?)  si troverà probabilmente l’allenatore già pronto: Fabio Caserta.

Verrebbe da dire: cambiano gli interpreti ma la musica resta sempre la stessa. Però è giusto anche aspettare e nell’attesa che qualche imprenditore si interessi seriamente al Grifo (perchè il cambiamento di proprietà e il rilancio a livello di entusiasmo è preferibile), non resta che puntare sulla professionalità dei nuovi dirigenti, magari nella speranza che riescano a dare una maggiore e più funzionale operatività alla società.

Volendoci allargare (nella speranza di non chiedere troppo) e dovendoci accontentare, in mancanza d’altro, di un’altra stagione targata Santopadre, sarebbe auspicabile l’ingresso nei quadri dirigenziali di un esperto in comunicazione che consigli il massimo dirigente su un nuovo modo di rapportarsi con i media e di conseguenza con la città e i tifosi.

Possibilità ad oggi pare assai remota. Il collega Pasquale Punzi, sempre sul pezzo e non solo per le questioni politiche legate all’acropoli, ci fa sapere attraverso un post su Facecebook che:

IL PRESIDENTE ROMANO CERCA CONSENSI TELEFONICI CON LA STAMPA PERUGINA… PER UN GRANDE CAMPIONATO DI SERIE C!