A distanza di un anno la “musica” è sempre la stessa

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La triade
 

A Perugia tiene banco la “questione allenatore”. Da una parte Bisoli calamita l’attenzione dei tifosi con la prima comparsa nei salotti televisivi. Dall’altra, le grandi firme del giornalismo nazionale già parlano di un accordo tra il Presidente Santopadre e Cristian Bucchi. Una situazione che chiaramente tiene aperti i fronti della discussione, con lo schieramento “pro Bisoli” pronto a dare battaglia e a rivendicare il lavoro del tecnico di Porretta Terme, senza però minare la libertà di scelta e di azione della società. Infortuni e una lunga serie di aneddoti sfavorevoli hanno condizionato, a detta dei “bisoliani”, la stagione del “mister”, bravo comunque a tenere la “barra dritta” e a non far catapultare il Grifo nelle sabbie mobili della classifica. Argomenti di difesa legittimi, ma non oggettivi, che tuttavia rischiano di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da tematiche ancora più interessanti, che meritano di essere approfondite. Su tutte le due dichiarazioni rilasciate da Bisoli nell’immediato post Vercelli e nel lunedì di commento ad Umbria Tv, che hanno aperto il fronte relativo al mancato “rapporto” con la parte sportiva della società. Bisoli ha chiaramente ammesso di aver affrontato per la prima volta nella carriera la condizione di dover solo allenare, senza essere consultato sulla costruzione della squadra, compito affidato ai dirigenti addetti al mercato. Limitazione annunciata già da Santopadre al momento dell’accordo, ma che con il tempo si è fatta sempre più vincolante rispetto al raggiungimento degli obiettivi fissati e dichiarati dalla società. Quando alla domanda di un valente collega, rispetto all’accettazione di una situazione simile, magari in serie A a Sassuolo, Bisoli ha lasciato intendere che non è tanto la condizione ad essere scomoda, ma a far la differenza è lo spessore di chi ti impone certe scelte tecniche, alla mente di molti saranno tornate fresche le parole del predecessore di Bisoli, costretto a chiedere l’out-out rispetto alla presenza di certi dirigenti e irrimediabilmente scaricato dal Presidente Santopadre. Tutto potrebbe essere solo una fatidica coincidenza, ma nessuno sicuramente si stupirà se il prossimo (probabile) allenatore del Perugia, sarà giovane, economicamente abbordabile, desideroso di ben figurare e di fronte all’occasione più importante della sua carriere professionale. Come, sin qui, nessuno si è stupido del fatto che le prime conferme per la stagione 2016-2017 sono state quelle di Roberto Goretti e Marcello Pizzimenti.