Al Grifo non servono sogni, ma solide realtà

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La cura Baldini non sortisce effetti contro il Pisa, ora si può parlare solo di salvezza. E Santopadre passi la mano prima di raggiungere un triste record

La cura Baldini non sortisce effetti contro il Pisa, ora si può parlare solo di salvezza. E Santopadre passi la mano prima di raggiungere un triste record

 

“… C’è chi mi dice che son folle
o che sono fortunato,
perché chi sogna delusioni non ne ha …”

Recita così un passo di un vecchio brano di Peppino Di Capri, “Il Sognatore”, presentato al Festival di Sanremo 1987 dallo chansonnier caprese, che sembra essere stato scritto, anche se non è così, apposta per Silvio Baldini, il nuovo tecnico del Perugia al posto dell’esonerato Castori, che si è presentato al suo arrivo affermando di essere un sognatore e di essere venuto a Perugia credendo fermamente nel sogno Serie A, a dispetto della posizione in classifica.

A differenza del brano, però, la delusione, cocente, è arrivata subito, con il Perugia meritatamente battuto in casa  per tre a uno da un Pisa, sceso al “Curi” da ultimo in classifica, con soli due punti in carniere e, conseguentemente, senza aver mai vinto una gara delle sei disputate in precedenza, ma anch’esso con un nuovo tecnico, anzi vecchio, perchè Luca D’Angelo, non confermato in estate dopo aver portato in quattro anni il Pisa dalla C alla finale per la Serie A, persa ai supplementari, è stato richiamato a furor di popolo sotto la Torre Pendente e gli effetti positivi si sono subito notati.

Non si può dire altrettanto di Baldini, assolutamente incolpevole di questa preoccupante situazione che, dopo questa bruciante, ennesima sconfitta, vede invece il suo Perugia, anche a causa dei concomitanti e sorprendenti risultati positivi delle avversarie dirette, la vittoria del Modena sulla capolista Reggina e il clamoroso quattro a uno del Venezia a Cagliari, precipitare al penultimo posto solitario con soltanto quattro punti, uno in più solo del fanalino di coda Como, tra l’altro prossimo avversario dei grifoni domenica prossima al “Sinigaglia” in una sorta di scontro-salvezza anticipato.

Una gara quella col Pisa che ha visto un Perugia inerme nel primo tempo, osservare un Pisa padrone del campo che, fortunatamente, oltre al gol iniziale, ha sciupato incredibilmente altre tre occasioni per incrementare il vantaggio, tanto che se la prima frazione fosse finito quattro a zero per i nerazzurri non ci sarebbe stato niente da dire, con Gori, fuori posizione sul gol di Gliozzi, autore poi di due grandi interventi su Tramoni, col palo che ha salvato i grifoni sul tiro dello scatenato Gliozzi.

Un po’ meglio la ripresa con gli innesti di Paz e Santoro in luogo di Casasola e Kouan, che hanno vivacizzato un po’ la manovra ma, al di là di un paio di colpi di testa di Luperini e Angella, l’unica vera occasione, a sette dalla fine, è stata tramutata in gol, tra l’altro di pregevole fattura, da un Di Carmine fino a quel momento spettatore non pagante.

Raggiunto il pari, il Perugia, come ha detto Baldini, ha pensato male di rifiatare, subendo prima il gol su un rigore poco chiaro, poi il terzo gol da Tourè, di gran lunga il migliore in campo insieme a Gliozzi, con Gori non perfetto anche in questa circostanza, con il tre a uno finale, ampiamente meritato dalla squadra di mister D’Angelo mentre per il Grifo è sempre più buio pesto!

E’ chiaro che Baldini, in soli undici giorni, non poteva fare miracoli. Le colpe di questa situazione, non sono le sue come non erano, se non in parte di Castori. Le colpe sono di Massimiliano Santopadre, lo ripetiamo da anni e ci siamo anche un po’ stufati di scriverlo, che anche quest’anno, come sempre, ha smantellato, indebolendola, la squadra dell’anno precedente, cercando poi di mettere pezze tardive, quando già si erano giocate tre partite, con quello, non molto, che un mercato in chiusura offriva per  gli impellenti bisogni del Perugia.

Si è voluto addossare le colpe a Castori, che alcune colpe le avrà anche avute, ma come poteva, scusate la ripetizione, costruire una squadra se in ritiro c’erano tanti ragazzini della Primavera insieme ad altri giocatori in partenza, poi effettivamente partiti e pochi titolari a disposizione? Come poteva affrontare al meglio le prime tre gare di campionato, ma anche la quarta visto che a Brescia si è giocato a sole quarantottore di distanza dalla chiusura del mercato? Altro che rosa completata al 90% per il sarto Castori prima dell’inizio del campionato, caro Giannitti!

Diciotto cambi di allenatore in dieci anni e mezzo, squadre ogni anno rifatte di sana pianta la dicono lunga sulla progettualità del presidente, che, oltretutto, ha avuto il coraggio di ritornare a parlare in conferenza stampa di Serie A, quella che dovevamo conquistare in tre anni, dopo la prima promozione in B,  con un Perugia in queste condizioni di classifica, addirittura drammaticamente peggiorate dopo la sconfitta di ieri, gettando solo fumo negli occhi.

AL GRIFO NON SERVONO SOGNI MA SOLIDE REALTA’. CI DOBBIAMO SALVARE, ALTRO CHE SERIE A!

Questo vale anche per mister Baldini, che però, lo ripetiamo, non ha colpe!

Un consiglio di cuore, caro Santopadre, lei ha vinto due campionati di Serie C e di questo la ringraziamo, ma in Serie B, tranne l’anno del quarto posto, ha sempre vivacchiato: preliminari, sempre subito persi, al pari dell’unico vero playoff disputato, decimo posto, retrocessione.

Probabilmente è arrivato il momento di passare la mano senza correre il rischio di passare alla storia come il primo presidente del Perugia retrocesso due volte in C, per di più in sole tre stagioni!

Danilo Tedeschini