Primo tempo da dimenticare, nettamente migliore la ripresa. Giornata no della difesa, perchè Seghetti solo a gara in corso? Ora a Carrara c’è un unico risultato in ottica terzo posto
Resta obiettivamente difficile commentare il pomeriggio del “Curi” di ieri nel quale è successo di tutto, dal primo tempo indecente del Perugia che, invece che sullo zero a zero, avrebbe meritato di chiuderlo sotto di un paio di gol, ad una ripresa completamente diversa nell’andamento, con un Perugia trasformato e propositivo nell’atteggiamento, ma, purtroppo, terminata, come il primo tempo, in parità, stavolta sul due a due.
Al primo tempo indecente della squadra ha voluto partecipare in modo vergognoso anche una parte degli ultras perugini che, attorno al quarto d’ora, hanno dato vita ad una lunga e violenta rissa fratricida, tanto da costringere l’arbitro a sospendere la gara per qualche minuto. Una bruttissima pagina, che le telecamere delle Tv satellitari, purtroppo hanno irradiato in diretta in tutto il mondo, una figuraccia che Perugia non aveva mai fatto.
Parlavamo del primo tempo dei grifoni, probabilmente il più brutto di quest’anno, nel quale la squadra ha sofferto un Pineto che, al di là della sua posizione nel limbo della classifica, posizionato com’è tra la zona playoff e quella playout, ha giocato bene, costringendo, dopo solo tre minuti, Abibi, sostituto dello squalificato Adamonis, ad un grande intervento su Gambale, presentatosi da solo davanti al portiere biancorosso.
Il Pineto passava anche meritatamente in vantaggio a metà tempo con Sannipoli ma l’arbitro rilevava un fuorigioco molto dubbio e annullava tra le vibranti proteste dei giocatori abruzzesi. E il Perugia? Stava per lo più a a guardare, costruendo l’unico vero tiro nello specchio della porta con una botta da fuori area di un terzino, Mezzoni, respinta sulla linea da Gambale, intorno alla mezzora, poco prima che la traversa colpita da Germinario si aggiungesse alla lunga lista dello stellone di Formisano riguardante i legni colpiti dagli avversari e i gol arrivati con deviazioni, oggi quello di Seghetti.
Già Seghetti, inspiegabilmente lasciato in panchina, insieme a Iannoni, dal tecnico napoletano. Se però, per il centrocampista la spiegazione c’è, visto che essendo in diffida, lo si voleva risparmiare in vista dello scontro diretto di Carrara di giovedì, la scelta sbagliata di Formisano di tenere Seghetti in panchina, schierando inizialmente in attacco l’inconcludente Vazquez a fianco dello spento Sylla, rimane incomprensibile. L’ingresso nella ripresa dei due giocatori più forti trasformava il Perugia che prendeva da subito l’iniziativa, subendo però il gol del vantaggio abruzzese di Sannipoli nel suo momento migliore, con la difesa schierata, completamente ferma.
I grifoni reagivano subito con rabbia e determinazione pervenendo al pareggio a metà ripresa con l’azione fotocopia del gol di Gubbio, un marchio di fabbrica, finta di Lisi sulla fascia che si portava il pallone dal sinistro al destro, cross perfetto e incornata vincente in mischia, stavolta non di Paz ma di Iannoni. E dopo altri dieci minuti arrivava il vantaggio di Seghetti che, dopo essersi divorato in precedenza, sullo zero a uno, il più facile dei gol, segnava sottomisura, aiutato da una deviazione del suo marcatore.
Ma la giornata, assolutamente da dimenticare, della statica difesa perugina permetteva al Pineto di pareggiare solo un minuto dopo con il subentrato Taraschi, lasciato completamento libero di battere in girata Abibi da non più di dieci metri. Un colpo di testa di Iannoni, stavolta alto, nel recupero non rompeva l’equilibrio del risultato, con il penalizzante, ma giusto due a due casalingo dei grifoni, che non permetteva loro di agganciare la Carrarese, fermata sullo zero a zero a Ferrara dalla Spal, alla vigilia del fondamentale scontro diretto di giovedì.
I due punti di vantaggio, tre considerando gli undici, incolmabili, gol di vantaggio della differenza reti della Carrarese nei confronti di quella del Perugia nel caso di ulteriore pareggio a Carrara giovedì dopo quello del “Curi” dell’andata, consente agli apuani di giocare contro i grifoni avendo addirittura a disposizione due risultati su tre, considerando che rimontare tre punti alla Carrarese in quattro giornate sembra operazione tutt’altro che facile alla luce dei due calendari delle due squadre.
Detto che una vittoria della Carrarese, col Perugia a cinque punti, sei per gli scontri diretti, chiuderebbe, purtroppo, i giochi, andiamo ad analizzare i calendari. Gli apuani hanno due gare in trasferta, contro Recanatese e Lucchese e due pareggi sono alla loro portata mentre in casa, dove ricordiamo hanno fin qui raccolto ben tredici vittorie su sedici gare, con due pareggi e una sola sconfitta, quella per tre a due con l’Arezzo che determinò l’esonero di mister Dal Canto e con mister Calabro, addirittura, ci sono state solo vittorie, sei su sei gare, affronteranno Rimini e Pontedera e, con due vittorie e il pari col Perugia e i due pari esterni, chiuderebbero a quota settanta punti.
Il Perugia, pareggiando a Carrara, sarebbe, quindi, costretto, per terminare al terzo posto, ad arrivare davanti alla Carrarese e, per riuscirvi dovrebbe vincere tutte e quattro le gare rimanenti, quelle in casa con l’Olbia e con l’Arezzo e quelle in trasferta di Pesaro e addirittura, all’ultima giornata, quella in casa della capolista Cesena, imbattuta sul proprio terreno, perché, anche pareggiando in Romagna, i grifoni terminerebbero a quota settanta a pari punti, e sarebbero quarti per la peggior differenza reti.
Ecco perché a Carrara serve una vittoria, tutt’altro che facile da raggiungere, alla luce del curriculum interno da schiacciasassi degli apuani, ma necessaria. Il Perugia balzerebbe subito al terzo posto da sola con due punti di vantaggio, quello della classifica più quello dei migliori scontri diretti e, a quel punto, sarebbero forse sufficienti nove punti nelle restanti quattro gare, quindi anche perdendo a Cesena, perchè la Carrarese dovrebbe solo vincerle tutte e quattro per arrivare un punto avanti ai grifoni che terminerebbero a quota settantadue.
Da questo lungo ma importante ragionamento sulla gara di Carrara si evince il grosso rammarico per la brutta prestazione del primo tempo di ieri col Pineto, ma, soprattutto, per avere buttato due punti sanguinosi. Gara che, oltretutto, porta in dote anche la squalifica di Lisi, uno degli uomini più in forma, fondamentale nelle azioni da gol delle ultime due gare e non solo e che, purtroppo, giovedì, a Carrara, non ci sarà, al pari di Dell’Orco e, probabilmente, di Bartolomei.
L’auspicio è quello che nella serata del Giovedì Santo avvenga, calcisticamente, il miracolo di Carrara!
Danilo Tedeschini