Grifo: non è questa la via per il Paradiso

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Grifo: non è questa la via per il Paradiso. A Benevento non solo un k.o. ma anche alcuni segnali non troppo rassicuranti. E nel cercare la quadratura offensiva si continua a giocare alla roulette

Grifo: non è questa la via per il Paradiso. A Benevento non solo un k.o. ma anche alcuni segnali non troppo rassicuranti. E nel cercare la quadratura offensiva si continua a giocare alla roulette

 

Che il Benevento fosse una squadra più strutturata del Grifo, lo sapevamo.

Come sapevamo che a casa loro sarebbe stato molto difficile.

E che riportare dalla Campania anche solo un pareggio sarebbe stata un’impresa notevolissima.

Purtroppo abbiamo perso.

Di misura, non sovrastati (almeno questo), ma abbiamo lo stesso perso.

E rimane un po’ di amaro in bocca, non per il risultato che – come detto – ci potevamo anche aspettare.

Ma per tutta una serie di fatti che – per lo meno al sottoscritto – appaiono inspiegabili.

Ed uno di questi – da cui voglio iniziare – è anche abbastanza preoccupante.

Chi ha visto la gara in TV si è accorto che al momento della sostituzione di Falcinelli con Melchiorri, il ponteggiano sia uscito, passando a fianco del quarto uomo e del collega marchigiano, ignorandolo totalmente.

Nemmeno un veloce “cinque”, né un’occhiata.

Dato che la visione in TV è parziale e si basa solo sulle immagini trasmesse, suppongo (e spero) che vi possa essere una spiegazione: qualcosa non ripreso dalle telecamere, che sgonfi la vicenda.

Ma quello che è apparso in tutta Italia, trasmesso da DAZN, è Falcinelli che esce dal campo, passando a pochi centimetri dal compagno Melchiorri che lo sta sostituendo, ignorandolo, come fosse trasparente.

Attendiamo trepidanti di essere rassicurati, perché abbiamo ancora le ferite sanguinanti dal “maledetto” 2017/2018.

Altro aspetto incomprensibile (e non è la prima volta) è il modulo adottato da Oddo.

Le migliori gare di quest’anno sono state giocate con il cd. “albero di Natale” (4-3-2-1), con un centrocampo che in fase di contenimento diventa praticamente a 5.

Bene: contro il centrocampo del Benevento – tra i più forti della B – ed a casa loro, ci siamo presentati con un modulo più offensivo a 2 punte ed il solo Buonaiuto dietro gli attaccanti al centro (posizione in cui non ha mai brillato).

Il risultato è stato quello che i campani ci hanno sovrastato soprattutto a centrocampo, con le nostre punte che hanno toccato pochissimi palloni e non sono state mai pericolose.

Con Buonaiuto – costantemente raddoppiato – il quale non è mai riuscito a raccordare Iemmello e Falcinelli al resto della squadra.

Lo stesso Falcinelli evanescente che ha toccato pochissimi palloni.

E non è nemmeno bastato aver giocato per più di 30’ in superiorità numerica, per l’espulsione del giallorosso Tello.

Non siamo stati mai veramente pericolosi, né siamo mai riusciti ad entrare in area.

In quei 30’ di superiorità numerica l’occasione più pericolosa ce l’hanno avuta gli “Stregoni” con Insigne, il quale ha sfiorato il raddoppio.

Un possesso di palla nettamente a favore del Grifo (69,3%), ma totalmente sterile: improduttivo di occasioni da gol.

Sicuramente è tutto vero quello che ha detto Oddo in conferenza stampa, che il Benevento ha giocatori di categoria superiore e che sono stati più scaltri di noi.

Ma non ha spiegato il perché – dopo ogni buona partita con il 4-3-2-1 – abbandona il modulo vincente, per proporne un altro.

Non ha spiegato, inoltre, perché dei tre giocatori attualmente più in forma (Kouan, Bonaiuto e Fernandes) il solo ivoriano giocava nel suo ruolo, mentre Bonaiuto dietro le punte e lo spagnolo in panchina.

Al di là delle scelte di Oddo, però, mi fanno sorridere alcuni commenti “nostalgici” su Nesta letti sui Social.

A parte il fatto che ormai da alcuni anni a Perugia vanno di moda le “vedove” di qualcuno, personalmente non scambio il peggior Oddo con il miglior Nesta.

Il Perugia visto col Frosinone stesso, col Pisa e con il Chievo è tanta roba.

Ma anche quello del secondo tempo di Spezia.

È una squadra che potrebbe dire la propria fino alla fine, con chiunque.

Quello di J.Stabia, Empoli, Benevento e Spezia è un’altra squadra.

Una squadra che cerca ancora la propria identità e che sembra “giocare alla roulette”, per trovare il modo di far coesistere due punte.

Ma ancora non è uscito il numero vincente.

Certo che è abbastanza beffardo avere per la prima volta da anni un attacco “pesante” con tre attaccanti di qualità assoluta e non riuscire a trovare il modo utile di schierarne due.

In ogni caso ora come ora è importante non prendere troppa distanza dalla vetta.

Rimanere agganciati ai migliori e giocarsi tutto nel girone di ritorno.

Avv. Gian Luca Laurenzi