L’Arezzo fa sul serio, Perugia corsaro e in Paradiso

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La matricola di mister Indiani espugna Pineto e si siede al tavolo dei play-off. I grifoni vincono la straprovinciale col Gubbio e si lanciano nella lotta per il terzo posto

 

Paradiso

10 Paolo Indiani

La matricola  Arezzo fa sul serio! Espugna meritatamente tre a uno il difficile terreno del Pineto e si siede al tavolo dei playoff con il suo ottavo posto a quota quarantaquattro, ad un solo punto dal settimo e a tre lunghezze dal sesto. Il merito di tutto ciò va ascritto al tecnico Paolo Indiani, compaesano di Certaldo di un certo Luciano Spalletti, più giovane di un lustro rispetto ad Indiani. Evidentemente la città del Boccaccio ispira a diventare buoni allenatori e Indiani, da sempre un guru della quarta Serie e della Lega Pro, con dieci campionati vinti tra Serie D e C 2, dopo aver portato in C l’Arezzo nello scorso anno, sta disputando con gli amaranto un campionato superiore alle aspettative. A Pineto l’Arezzo era già sul due a zero dopo ventuno minuti grazie alle reti di Chiosa e Pattarello. In finale di prima frazione accorci il Pineto ma, nella ripresa, ancora Pattarello sigla il tre a uno finale. Bravura ed esperienza al servizio delle idee!

9 Cesena, Perugia e Rimini

Con un gol in apertura di Berti e uno in chiusura di Ogunseye, il Cesena espugna anche il “Benelli”  con il classico punteggio all’inglese. Per la capolista Cesena, che aumenta anche il vantaggio sulla Torres, seconda ad undici lunghezze dai suoi ottanta punti, manca ormai solo la matematica per festeggiare, ma questa certamente non tarderà ad arrivare, forse anche tra solo due giornate.

Colpaccio esterno del Perugia che vince uno a zero a Gubbio l’importante confronto straprovinciale con la diretta inseguitrice. Decide una gara tirata, ma non bella, il perfetto colpo di testa di Paz dopo soli sette minuti. Da lì in poi il Perugia ha chiuso bene tutti gli spazi portando in porto una vittoria preziosissima che permette ai grifoni di rimanere al quarto posto, adesso con cinquantotto punti, sempre a due lunghezze dalla Carrarese.

Una doppietta per Morra, vice-capocannoniere del Girone che tocca quota diciotto gol. Un gol, tre assist e il rigore procurato per Lamesta, imprendibile folletto del Rimini. La goleada, cinque a uno il finale, con la quale il Rimini schianta il Pescara al “Neri” ha come protagonisti assoluti l’implacabile “bomber” biancorosso e lo scatenato esterno destro d’attacco riminese. La squadra di mister Troise, che veniva da tre stop consecutivi in campionato, successivi alla cocente eliminazione in Coppa Italia, si riscatta nel modo migliore e torna in zona playoff, salendo al decimo posto a quota quarantuno.

8 Olbia                                                                                     

Il risveglio dell’Olbia a suon di gol. Risveglio tardivo? Saranno solo le ultime sei gare di campionato a deciderlo. Intanto la squadra sarda strapazza al “Nespoli” la Recanatese con un sonoro quattro a uno, risultato atipico per l’Olbia poco prolifica di questa stagione. Montebugnoli apre le danze dopo tredici minuti ma la Recanatese non ci sta e pareggia dopo pochi minuti. Reazione rabbiosa dell’Olbia che, prima dell’intervallo, va in gol due volte con Nanni e Ragatzu, con quest’ultimo che, dopo pochi minuti della ripresa, chiude i giochi con la sua doppietta. Olbia sempre penultima, ma adesso a quota venticinque, che, per sperare nella disputa del playout di competenza, dovrà recuperare un altro punto alla quintultima.

7Carrarese, Pontedera,

Importante vittoria di misura per la lanciata Carrarese di mister Calabro, che supera uno a zero in casa la Juve N.G., approfittando anche della superiorità numerica per un’ora. A decidere la gara il colpo di testa vincente di Finotto allo scoccare dell’ora di gioco. Apuani che, dopo questo successo, salgono a quota sessanta punti, confermandosi meritatamente terza forza del Girone B.

Il Pontedera coglie in pieno recupero una meritatissima vittoria in rimonta, superando due a uno al “Mannucci” la Spal. Vantaggio spallino nel primo tempo ma il Pontedera gioca bene, crea occasioni e, dopo un palo di Ganz e un paio di miracoli del portiere emiliano, trova il pari al tramonto della prima frazione con Peli. Ripresa sulla falsariga del primo tempo, con la Spal che sfiora il nuovo vantaggio ma poi la squadra di mister Canzi ricomincia a sciorinare palle gol e, dopo un altro legno colpito da Ganz, trova il gol della vittoria con Lombardi all’ultimo tuffo. Pontedera che scavalca il Pescara, volando al sesto posto a quota quarantasette, alla vigilia dello scontro diretto in Abruzzo.

Purgatorio

6Lucchese, Torres e Sestri Levante

La Lucchese torna con un meritato punto da Chiavari, frutto dello zero a zero nella gara con l’Entella. Partita equilibrata, con poche emozioni, nella quale la squadra di mister Gorgone non ha sfigurato affatto. La Lucchese, nonostante il pari, rimane, però, fuori dalla zona playoff, con il suo undicesimo posto a quota quaranta.

La Torres interrompe la serie di vittorie consecutive, cinque, pareggiando ad Ancona uno a uno. Tutto nella ripresa, con l’iniziale vantaggio della Torres con Dametto e il successivo pareggio dorico a metà secondo tempo. Torres sempre saldamente seconda, adesso a quota sessantanove.

Il Sestri Levante pareggia uno a uno sul campo dell’ultima in classifica, la Fermana, dopo aver accarezzato per una buona mezzora, dal ventiduesimo del primo tempo, quando il solito Forte portava in vantaggio i liguri, al sesto della ripresa, quando la Fermana ha pareggiato, l’idea di uscire con l’intera posta dal “Recchioni”. Il punto conquistato mantiene, comunque, il Sestri Levante fuori dalla zona playout, con il sestultimo posto a quota trentacinque, determinato dai due scontri diretti persi con la coinquilina Spal.

5Virtus Entella, Ancona e Fermana

Dopo l’ubriacatura di dieci giorni fa col cinque a zero rifilato al Perugia, l’Entella ritorna nella sua consueta mediocrità e scarsa prolificità, così che, dopo la sconfitta in casa della Torres, arriva un deludente e noioso zero a zero, come di norma, contro la Lucchese. I liguri si rendono pericolosi in una sola occasione, a nove minuti dalla fine, con il legno colpito da Lipani e il successivo tap-in vincente di Giovannini, annullato per fuorigioco. Troppo poco per festeggiare nel migliore dei modi i centodieci anni della società, auguri, con il ritardo dalla zona nobile dell’Entella, tredicesima a quota trentotto, che sale, adesso, a tre lunghezze.

L’Ancona coglie un punto con il pareggio casalingo con la Torres, seconda forza del torneo. E’ ancora il solito Saco a segnare a metà ripresa il gol del pari dopo che la Torres era passata in vantaggio in avvio della seconda frazione. Ancona sempre in zona playout col quintultimo posto, adesso a quota trentaquattro.

La Fermana non riesce a vincere neanche la seconda gara casalinga consecutiva e, dopo l’uno a uno con il Pineto del turno precedente arriva un altro uno a uno, stavolta nello scontro diretto con il Sestri Levante. Pietrungaro ad inizio ripresa riequilibra il vantaggio dei liguri del primo tempo ma la Fermana si ferma lì e, ormai, la retrocessione è quasi certa, non solo perché il ritardo dall’Olbia, penultima, è risalito a quattro lunghezze ma anche perché, per disputare il playout, la Fermana, ultima a quota ventidue, nelle ultime sei gare, oltre che all’Olbia, dovrebbe recuperare almeno quattro lunghezze anche all’Ancona quintultima.

Inferno

4 Juventus Next Gen e Spal                                         

La Juve N.G. torna a mani vuote dalla Toscana, dopo aver perso uno a zero contro la forte Carrarese. I piemontesi pagano la follia di Stramaccioni, testata di reazione ad un avversario dopo trentotto minuti di gara, che lascia in dieci per quasi un’ora i bianconeri, colpiti, poi, nella ripresa dal gol degli apuani. La squadra di mister Brambilla rimane all’interno della griglia playoff, scivolando, però, al nono posto a quota quarantadue.

Prima sconfitta della seconda gestione di Di Carlo sulla panchina della Spal. Gli estensi cadono meritatamente nel finale a Pontedera, dove subiscono per quasi tutta la gara la velocità e il bel gioco dei toscani, successivi al vantaggio spallino dopo diciotto minuti. Entrambe le reti subite arrivano nei minuti di recupero dei due tempi. Spal quattordicesima grazie ai migliori scontri diretti nei confronti del Sestri Levante.

3Gubbio

Il Gubbio perde l’imbattibilità del “Barbetti” cedendo uno a zero al Perugia. Non è stato il solito Gubbio, bloccato dalla tattica del Perugia che, passato in vantaggio dopo soli sette minuti, si è abbassato chiudendo bene tutti i varchi ai rossoblù. Il Gubbio esce definitivamente dalla lotta per il terzo e il quarto posto ma rimane saldamente al quinto con i suoi cinquantuno punti.

2Recanatese e Vis Pesaro

“E il naufragar m’è dolce in questo mar!” recitava il recanatese più illustre, Giacomo Leopardi. Ma il naufragio della Recanatese in un altro mare, quello di Olbia, è tutt’altro che dolce, con la squadra marchigiana che subisce un pesantissimo quattro a uno da una delle sole due squadre che la seguono in classifica. Tre gol subiti nel primo tempo, con l’inutile, momentaneo pareggio di Sbaffo e il quarto ad inizio ripresa, umiliano la Recanatese, che rimane pericolosamente terzultima, con i suoi trenta punti!

Niente da fare per la Vis Pesaro nella gara casalinga contro la capolista Cesena, terminata due a zero per i romagnoli. I pesaresi pagano dazio di fronte al miglior tasso tecnico del Cesena che, con un gol per tempo, porta via l’intera posta dal “Benelli”, facendo pericolosamente precipitare la squadra di mister Banchieri in quartultima posizione con trentatré punti.

1 Pineto

Si interrompe bruscamente la serie positiva di mister Beni sulla panchina del Pineto. La squadra abruzzese, infatti, perde meritatamente tre a uno in casa con l’Arezzo. Partenza tutta da dimenticare per il Pineto, sotto di due gol già dopo ventuno minuti. Borsoi accorcia sempre nel primo tempo ma,  nella ripresa, si fa espellere, mettendo in crisi i biancazzuri che, in dieci, subiscono subito la terze rete aretina che chiude la gara. Pineto che scivola al dodicesimo posto, a quota trentanove, fuori dalla zona nobile.

0 Daniele Sebastiani

La malandata navicella del Pescara si inabissa nel mare di Rimini, affondata da ben cinque siluri lanciati dal sommergibile biancorosso. Dopo un inizio di primo tempo terribile, sotto di due a zero dopo soli quattordici minuti, gli abruzzesi rientrano in partita con il rigore trasformato da Merola a metà della prima frazione. Il secondo tempo, però, si rivela un calvario, con la squadra di mister Bucaro che subisce, attonita, altre tre reti, collezionando la quarta sconfitta, tre delle quali “goleade” avversarie, con un pari e un’unica, striminzita vittoria, nelle sei gare disputate da quando il Maestro Zeman ha dovuto alzare bandiera bianca per motivi di salute e mister Bucaro ha preso in mano la squadra. Sabato sono arrivate le dimissioni del tecnico siciliano ed è iniziata la sarabanda di rifiuti eccellenti per sostituirlo, Delio Rossi, Pillon, Stellone, Camplone e Brocchi. Alla fine ha accettato Cascione, ex pescarese da giocatore, carneade come allenatore, esonerato in D dalla Pistoiese l’anno scorso. E’ il risultato della pessima gestione da parte del contestatissimo presidente Sebastiani, che voleva che gli allenatori contattati accettassero un contratto di tre mesi. Primo responsabile di questa crisi, con gli abruzzesi scivolati ancora più giù, al settimo posto, con i loro quarantacinque punti  Crisi senza fine!

Dan.Te.