Lavagna Tattica: Grifo, è mancata la stoccata

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Lavagna Tattica: Grifo, è mancata la stoccata. Anche a Fano si è sentita l'assenza di una

Lavagna Tattica: Grifo, è mancata la stoccata. Anche a Fano si è sentita l’assenza di una “vera” punta. E chi gode per Rosi fuori squadra dovrebbe riflettere…

“La chiosa passa inevitabilmente per il mercato: l’auspicio è che queste ultime vittorie non inducano la società a non intervenire per migliorare la rosa. La rosa va migliorata senza alcun dubbio. Un attaccante di categoria superiore (è evidente come senza Melchiorri si perda in concretezza davanti) e uno-due centrocampisti forti e strutturati a seconda delle uscite”.

 

Così si era chiuso l’ultimo articolo di questa rubrica la scorsa settimana, dopo tre vittore consecutive e nove reti realizzate.

Purtroppo questa settimana non solo non si è operato sul mercato, lasciando tutto (forse) per gli ultimi 9 nove giorni di mercato, ma si è addirittura messo fuori rosa il capitano Rosi, reo di non meglio precisati inadempimenti contrattuali.

Senza entrare nel merito della vicenda, in quanto non sono in possesso di elementi sufficienti di giudizio, resto meravigliato dai commenti di molti tifosi contenti di questa scelta societaria.

E’ ormai pacifico che l’Italia sia rappresentata da circa 60 milioni di allenatori, ma poi nei fatti chi conosce realmente cosa sia il pallone si riduce in maniera siderale.

Domanderei loro se mister Caserta sia contento di questa soluzione che priva il Grifo di un terzino destro di altra categoria e soprattutto di un uomo spogliatoio carismatico e ben voluto dal tutto il gruppo.

Se questo non significa minare il ruolo dell’allenatore e gli equilibri dello spogliatoio, mi domando a chi giova.

Forse alle casse societarie in quanto si preferisce alleggerire il monte ingaggi della squadra mettendo tutto il resto in secondo piano.

Ovviamente non stupisce mettere un giocatore fuori rosa: lo stesso uragano Luciano Gaucci utilizzava questo metodo sovente cercando soprattutto di scuotere l’ambiente quando le cose non funzionavano.

Ma tale scelta spesso era di supporto al ruolo dell’allenatore (vedi anche Gasperini e Papu Gomez o Fonseca e Edin Dzeko), come sottolineato in maniera criptica tempo fa da Serse Cosmi.

L’impressione è che man mano si avvicini al presidente Santopadre sia difficile per i suoi stretti collaboratori sottrarsi ai suoi voleri: quel ruolo cuscinetto che auspicavo, sta venendo purtroppo meno, anzi è totalmente assente.

Venendo all’incontro di ieri, il Perugia non è riuscito a superare il catenaccio degli uomini di mister Destro, che come tanti allenatori pragmatici, ha deciso di aspettare i grifoni dentro la propria metà campo, facendo densità nella zona nevralgica del campo.

Nonostante la buona verve di Burrai (in crescita) e di Falzerano, è mancata la stoccata finale.

In partite come queste serve l’invenzione del centravanti, la giocata decisiva, il guizzo della punta di categoria superiore.

Senza nulla togliere a Vano (che ha avuto il pallone decisivo ma non ha fatto niente di meglio che colpirlo di testa in bocca al portiere) e a Murano (insufficiente anche oggi) serve a questa squadra un centravanti vero, di categoria superiore che si dimostra decisivo in partite chiuse e sporche come quella di ieri.

Addirittura si è rischiato di perdere nell’ennesimo retropassaggio al portiere Fulignati che ha commesso la frittata con i piedi: fortuna ha voluto che il pallone calciato dal giocatore del Fano sia andato fuori.

Questo utilizzo esasperato del portiere non sembra stia portando tutti questi vantaggi, anzi: una riflessione Caserta dovrebbe farla, come già sottolineato nel precedente articolo.

Inutile tornare sempre sull’esigenza del mercato in attacco e a centrocampo (Kouan svagato, Vanbaleghem solo compitino): tanto spetta alla società fare le scelte e decidere se operare o meno.

La chiusura è per la contestazione pacifica dei tifosi con l’emblematico striscione: c’è fuoco acceso sotto la cenere, cova la rabbia dei tifosi, non tanto per la categoria (abbiamo sempre fatto la serie C), quanto per gli atteggiamenti del presidente Santopadre che si è inopinatamente giocato tutto il credito guadagnato in precedenza.

Una cosa è certa: i tifosi del Perugia sono di altra categoria…

Fabio Orlandi