Niente di nuovo: è il solito Grifo a corrente alternata

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Niente di nuovo: è il solito Grifo a corrente alternata. La sconfitta di Crotone dà la giusta dimensione al 3-1 ottenuto con un Livorno senza i migliori. Col Benevento inizia un ciclo decisivo

Niente di nuovo: è il solito Grifo a corrente alternata. La sconfitta di Crotone dà la giusta dimensione al 3-1 ottenuto con un Livorno senza i migliori. Col Benevento inizia un ciclo decisivo

 

Il calcio non sarà una scienza esatta, ma spesso i numeri e le coincidenze aiutano molto a capire i risultati.

E’ proprio per questo che non ci ha sorpreso la sconfitta subita dal Perugia all’“Ezio Scida” contro il Crotone.

Se il Perugia va a corrente alternata, quattro vittorie nelle ultime quattro trasferte prima di quella calabrese, altrettante sconfitte casalinghe, inframezzate dalle vittorie su una squadra in rottura prolungata come la Salernitana, poi l’inversione repentina con la vittoria interna sul Livorno, subito seguita dalla battuta d’arresto esterna di ieri sera, un motivo c’è.

Lo avevamo sottolineato nell’ultimo editoriale e ribadito nella trasmissione “Campo aperto” di Sergio Fabiani: attenzione perchè la vittoria col Livorno può risultare pericolosa se non si tiene conto che è stata ottenuta contro una squadra a cui mancavano i quattro giocatori più forti, la spina dorsale della squadra (ieri sera i labronici ne hanno presi altre tre, stavolta addirittura in casa contro la Cremonese che, in questo campionato, non aveva ancora vinto uno straccio di partita lontano dallo “Zini”) e, purtroppo, così è stato.

Le quattro vittorie fuori casa sono state ottenute contro squadre modeste, Carpi, Padova, Ascoli e il Venezia pre-Cosmi, mentre le sconfitte casalinghe, Cosenza a parte, sono arrivate con squadre tecnicamente più forti perchè è evidente che il Perugia si trova in difficoltà contro squadre più tecniche, non a caso ha fatto trentacinque punti su quarantaquattro contro le ultime otto.

Si obietterà come anche il Crotone navighi tra le ultime otto ma c’è da sottolineare come ci si trovi soltanto a causa dell’inspiegabile esonero di Stroppa, in sette partite senza il bravo tecnico sulla panchina pitagorica, infatti, il Crotone ha totalizzato solo due punti.

Il Crotone, a dispetto della classifica, in Agosto era considerata una delle favorite proprio perchè possiede un tasso tecnico elevato e, per otto undicesimi, è la stessa squadra retrocessa all’ultima giornata dalla Serie A. Stroppa, da quando è tornato in panchina, ha trovato la quadratura del cerchio e stasera se n’è avuta una prova lampante, col Perugia tornato, purtroppo, a casa a mani vuote.

Il Crotone è stato bravo a bloccare Verre e, fermato l’ex pescarese, davanti è stato buio pesto, con un Sadiq sprecone sotto rete, solo due segnature in dieci gare e con un Melchiorri troppo sottotono, sostituito nell’intervallo da un Han più mobile ma anche lui lacunoso in fase conclusiva.

Inoltre Nesta aveva detto in sede di presentazione che occorreva fare molta attenzione ed invece la difesa ha ancora una volta sbagliato la lettura degli episodi decisivi con Gyomber svagato e troppo fermo e un Rosi deludente e colpevole sul secondo gol degli squali.

Anche a centrocampo i tre ragazzi non hanno brillato, soffrendo moltissimo la qualità di Benali e Barberis.

Dagli altri campi non sono arrivati grossi aiuti, con Cittadella e Spezia che, proprio nel recupero, hanno rispettivamente pareggiato, a Venezia la squadra di Venturato e battuto in rimonta la Salernitana i liguri, con il Perugia rimasto settimo, ma con un solo punto sullo Spezia e due sul Cittadella, mentre il Benevento, come previsto, ha superato agevolmente l’ormai praticamente retrocesso Carpi e si presenterà sabato al “Curi” con tre lunghezze di vantaggio.

Con i sanniti inizierà il ciclo decisivo dei cinque scontri diretti consecutivi e sarà obbligatorio iniziarlo con un successo. Non sarà facile per tutto quello che abbiammo scritto ma poiché il calcio non è una scienza esatta, chissà…

Danilo Tedeschini