Padova e Sudtirol si scottano all’Inferno, Caserta fa volare il Grifo

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Padova e Sudtirol si scottano all’Inferno, Caserta fa volare il Grifo. Il Perugia del tecnico calabrese vince a Ravenna e riprende il primato, decisive le sconfitte di veneti e altoatesini a Modena e Trieste. Nota negativa per Mandorlini

 

Paradiso

10 – Fabio Caserta

Il Perugia corona il suo inseguimento andando a vincere tre a zero a Ravenna e, approfittando delle sconfitte di Padova e Sudtirol, scavalca i bolzanini e aggancia i biancoscudati in testa alla classifica a quota settantatré, precedendoli per la migliore differenza reti negli scontri diretti. Artefice principale di tutto ciò il bravissimo tecnico biancorosso Fabio Caserta che, con sagacia ed umiltà, ha saputo tenere unito lo spogliatoio creando un gruppo coeso, nonostante la società sia a Settembre che a Gennaio non gli avesse messo a disposizione una corazzata tipo Padova. Se il Perugia, a cui servono due vittorie nelle ultime due gare, contro il Matelica in casa e a Salò, per poter festeggiare la promozione diretta, dovesse farcela, Caserta e i suoi ragazzi avranno veramente compiuto qualcosa di straordinario. Grande manico!

9 – Sambenedettese e Imolese

E qualcosa di straordinario continuano a farlo anche i giocatori della Sambenedettese e il loro tecnico Montero che, con la società ormai sull’orlo del fallimento e senza stipendio da cinque, sei mesi, continuano ad onorare il calcio. Domenica sono andati a vincere di misura a Verona con la Virtus Vecomp, mantenendosi con il loro nono posto ancora dentro la zona playoff, nono posto determinato, oltretutto, solo dalla peggiore classifica avulsa nei confronti di Cesena e Matelica, entrambe a quota cinquantatre insieme alla Sambenedettese.

Impresa sorprendente dell’Imolese, che sbanca il “Manuzzi” di Cesena con il classico punteggio all’inglese. I tre punti permettono alla formazione del nuovo tecnico Mezzetti, promosso in settimana dopo l’esonero di Catalano, di agganciare il Fano a quota trentadue, precedendolo al quartultimo posto, posizione che consentirebbe all’Imolese di giocare il playout col vantaggio, per i migliori scontri diretti.

8 – Modena e Feralpisalò

Grande partita del Modena, che al “Braglia” umilia l’ex capolista Padova con un pesante tre a zero. La gara perfetta quella della formazione di mister Mignani che, con questo successo, rafforza il suo quarto posto a quota sessantasei, risultando, a solo due turni dal termine, la migliore quarta dei tre gironi. Se dovesse essere la migliore quarta anche alla fine, il Modena salterebbe i primi due turni dei playoff, lasciando spazio anche alla qualificazione dell’undicesima del Girone B.

Una Feralpisalò in grande spolvero rifila un sei a uno tennistico, al “Turina”, al malcapitato Carpi. La formazione di mister Pavanel si conferma meritatamente quinta forza del torneo con i suoi cinquantanove punti e potrebbe diventare la mina vagante dei playoff.

7 – Triestina

Importante successo casalingo di misura della Triestina sul Sudtirol. Il tre a due finale è la giusta fotografia della combattuta gara del “Rocco”, che ha visto prima i padroni di casa andare sul tre a zero e poi il ritorno degli altoatesini nell’ultima mezzora. Triestina che si conferma al sesto posto con cinquantasette punti e che nelle ultime due giornate andrà a caccia del quinto, occupato dalla Feralpisalò due lunghezze più su, quinto posto che garantirebbe l’ammissione diretta al secondo turno dei playoff.

Purgatorio

6 – Fano, Mantova, Fermana ed Arezzo

Due pareggi a reti inviolate quelli colti dal Fano a Matelica e dal Mantova a Gubbio. Il Mantova rafforza la sua decima posizione salendo a quota quarantotto, mentre il Fano, nonostante il pari esterno, scivola pericolosamente al terzultimo posto a causa dei peggiori scontri diretti nei confronti dell’Imolese, che condivide con i marchigiani quota trentadue.

Ad una manciata di minuti dalla fine la Fermana arpiona il pari nel derby del “Benelli” contro la Vis Pesaro. Un punto importantissimo per la Fermana che raggiunge la salvezza matematica con due turni d’anticipo, forte del suo tredicesimo posto a quota quarantadue.

Un Arezzo mai domo conquista un punto di platino proprio all’ultimo secondo nello scontro diretto di Legnago. Pareggio meritato quello colto dagli amaranto, che equivale quasi ad una vittoria, con la formazione di mister Stellone, sempre penultima ma a quota ventotto, che aumenta a due lunghezze il vantaggio sul Ravenna proprio alla vigilia dello scontro diretto del “Città di Arezzo”.

5 – Matelica, Gubbio, Vis Pesaro e Legnago Salus

Matelica e Gubbio non vanno oltre due opachi pari a rete bianche nelle loro gare interne, contro il Fano il Matelica e contro il Mantova gli umbri. Il Matelica puo’ comunque festeggiare la matematica qualificazione ai playoff dall’alto del suo ottavo posto, determinato dalla classifica avulsa, sfavorevole nei confronti del Cesena e favorevole nei confronti della Samb, entrambe apparigliate al Matelica a quota cinquantatre. Il Gubbio è invece undicesimo grazie ai migliori scontri diretti nei confronti della Virtus Vecomp Verona, che condivide con gli eugubini quota quarantacinque. La Vis Pesaro si fa raggiungere in casa a tre minuti dal termine dalla Fermana, mancando quel successo che l’avrebbe sensibilmente avvicinata alla salvezza diretta. Vis Pesaro che, invece, resta sestultima ma con trentotto punti, solo tre lunghezze sopra la zona bollente.

Il Legnago Salus si siede troppo sugli allori dell’iniziale vantaggio nel match casalingo contro l’Arezzo e viene punito, dopo aver troppo subito, un attimo prima del fischio finale dal pareggio amaranto. Due punti persi in maniera sanguinosa dalla formazione veneta, rimasta al quintultimo posto, ma con trentacinque punti, ancora a tre lunghezze dalla salvezza diretta a soli due turni dalla fine.

Inferno

4 – Sudtirol

Finiscono probabilmente al “Rocco” di Trieste i sogni di gloria del Sudtirol che, vincendo, sarebbe andato in testa alla classifica. Arriva invece una meritata sconfitta per tre a due, mitigata nel passivo dalle due reti segnate nell’ultima mezzora, che fa scivolare al terzo posto a quota settantuno i bolzanini, a due lunghezze dalla coppia Perugia-Padova, tre considerando anche gli scontri diretti negativi. Troppi per poter sperare in un clamoroso ribaltone nelle ultime due giornate.

3 – Virtus Verona

Terza sconfitta consecutiva per la Virtus Vecomp Verona, seconda consecutiva in casa, superata di misura dall’encomiabile Sambenedettese. Il solo punto conquistato nelle ultime quattro gare la dice lunga sul momento negativo che sta attraversando la formazione di mister Gigi Fresco, sempre più lontana dalla zona nobile con il suo dodicesimo posto, determinato dai peggiori scontri diretti nei confronti del Gubbio, apparigliato ai veronesi a quota quarantacinque

2 – Carpi

Tonfo rumorosissimo del Carpi a Salò. La formazione di mister Pochesci riceve un’autentica lezione di calcio dalla Feralpi, che asfalta con un pesantissimo sei a uno la formazione emiliana. Fortunatamente per il Carpi nessuna delle immediate inseguitrici ha vinto per cui il vantaggio sulla quintultima di sei lunghezze rimane abbastanza tranquillizante. Carpi attualmente quattordicesimo a quota quarantuno.

1 – Cesena e Ravenna

Clamorosa battuta d’arresto casalinga per il Cesena, sconfitto due a zero al “Manuzzi” dalla modesta Imolese. Un passo falso assolutamente imprevisto per la squadra di mister Viali che, comunque, mantiene il settimo posto in classifica grazie alla migliore classifica avulsa nei confronti di Matelica e Sambenedettese, entrambe a quota cinquantatre insieme ai romagnoli.

Il Ravenna, dopo un buon primo tempo, cede di schianto nella ripresa, rimediando un pesantissio tre a zero interno dal lanciatissimo Perugia. Per sperare ancora nella salvezza alla formazione di mister Colucci, sempre fanalino di coda del torneo con ventisei punti, non resta che provare a vincere domenica prossima lo scontro diretto di Arezzo, che sopravanza i ravennati di due lunghezze.

0 – Andrea Mandorlini

Il Padova perde partita e primato nella gara del “Braglia” contro il Modena, meritatamente vittorioso per tre a zero. Una gara sconcertante quella dei biancoscudati, mai in partita, senza gioco e con una manovra lenta e farraginosa. Era già da alcune domeniche che il Padova non brillava, affidandosi sempre di più alle giocate dei singoli Chiricò, Della Latta e Ronaldo, quest’ultimo assente però per un infortunio da tre gare. Ma Chiricò è sì un ottimo giocatore ma non è un extraterrestre e senza gioco non si va da nessuna parte e il Modena ha messo a nudo tutte insieme le carenze di gioco della formazione di mister Mandorlini, principale responsabile di questa situazione negativa che fa perdere il primato in classifica a Rossettini (lento come una tartaruga) e compagni. Adesso il Padova, dietro al Perugia per i peggiori scontri diretti, a quota settantatré, non è più padrone del suo futuro e, oltre a fare il pieno in queste ultime due gare, deve anche sperare che il Perugia non vinca una delle due gare rimaste. Allenatore presuntuoso e modesto.

Dan.Te.