“Siamo la coppia più bella del mondo”

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“Siamo la coppia più bella del mondo”. Cerri e Di Carmine tra le migliori coppie-gol della storia del Grifo, almeno per quanto riguarda le stagioni in B

 

Ok, forse con il titolo abbiamo esagerato. Ma per Alberto Cerri e Samuel Di Carmine parlano i numeri: miglior coppia d’attaccanti di questo campionato solo dopo gli inarrivabili Caputo e Donnarumma dell’Empoli.

E proprio le statistiche parlano prima di qualsiasi considerazione. Cerri, mai andato oltre i 5 gol stagionali, quest’anno ha già siglato 12 reti e ben 9 assist, mentre Di Carmine ha già superato il record personale della scorsa stagione con 15 marcature e 4 assist.

Merito, per il primo, di chi ha creduto in lui quest’estate nonostante un curriculum tutto meno che da bomber. Per quanto riguarda il secondo, appare ora più che mai fondamanetale la sventata cessione al Palermo nel mercato di gennaio.

Per mettere ancora in maggiore risalto la bontà delle prestazioni dei due alfieri biancorossi, va detto che dal ritorno in B nel 2014, il Grifo non aveva mai avuto una coppia d’attaccanti così prolifica e funzionale alla squadra.

Nemmeno con Falcinelli e Ardemagni, anche se va detto che i due giocarono assieme solo per sei mesi. Gli attuali giocatori di Fiorentina e Avellino, nella stagione 2014/2015, complessivamente misero a segno 20 reti in due.

Se invece si torna più indietro con la memoria, precisamente negli anni ’80, nemmeno “Cip & Ciop” Giovanni Pagliari e Moreno Morbiducci avevano fatto così bene in una sola stagione di cadetteria. Certo, era un altro calcio e un’altra Serie B dai contenuti tecnici forse maggiori, ma questo conta fino ad un certo punto.

Cerri, che fino ad ora aveva giocato il più delle volte come unica punta o comunque sia come riferimento dentro l’area di rigore, ha trovato la sua dimensione in una posizione più arretrata sulla trequarti alle spalle di Di Carmine, che invece va a cercare maggiormente la profondità.

La sua stazza fisica è poi importante sia nei calci piazzati a favore che a sfavore: più di una volta lo vediamo sacrificarsi nel primo palo dando una mano negli angoli a favore degli avversari. Un lavoro che non va per nulla sottovalutato.

Di Di Carmine cosa altro dire? Basta vedere l’impegno e l’ardore che mette nella difesa dei palloni che arrivano dalle retrovie e la foga che impiega nel pressing nella fase di non possesso.

Tutto questo per dire che i meriti di Cerri e Di Carmine non risiedono solamente in ciò che di buono producono nella fase realizzativa, ma anche nel come si mettono a totale disposizione della squadra e del gioco collettivo.

Nicolò Brillo