Grifo: tanto gioco e carattere, ma poca finalizzazione

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Grifo: tanto gioco e carattere, ma poca finalizzazione. Il Perugia ha meritato la vittoria contro l'Arezzo, ma la beffa era dietro l'angolo. Attacco anello debole di una squadra comunque sopra la media? 

Grifo: tanto gioco e carattere, ma poca finalizzazione. Il Perugia ha meritato la vittoria contro l’Arezzo, ma la beffa era dietro l’angolo. Attacco anello debole di una squadra comunque sopra la media?

 

Il Grifo si rimette in carreggiata vincendo meritatamente, anche se solo di misura, il derby di Arezzo, rendendo il pari interno contro il Fano all’esordio solo una piccola sbandata controllata.

La squadra di mister Fabio Caserta ha legittimato con la buona prestazione offerta al “Città di Arezzo” i favorevoli pronostici della vigilia che la vedevano favorita rispetto alla formazione amaranto, decisamente inferiore sul piano tecnico e, come apparso sul campo, soprattutto nella seconda frazione, anche nel gioco e l’ultimo posto a zero punti degli aretini ne è la naturale conseguenza.

E’ piaciuto molto anche l’atteggiamento “tignoso” che i grifoni hanno avuto fin dall’inizio, utile ad arginare l’animosità con cui gli amaranto hanno cercato di sopperire all’evidente “gap” tecnico.

E non ce ne voglia il bravo Caserta, ma anche l’iniziale infortunio che ha costretto Melchiorri ad uscire in favore di Elia, uno dei migliori in campo, ha finito per favorire la manovra biancorossa, più aggirante con un esterno di ruolo rispetto ad una seconda punta adattata.

Al contempo, però, senza Melchiorri, il reparto offensivo del Perugia, nonostante la supremazia territoriale del primo tempo e quella netta della ripresa non è mai riuscito a finalizzare, con un Murano che anche ad Arezzo ha confermato le nostre iniziali perplessità sul fatto che difficilmente potrà essere lui il bomber da quindici-venti gol che servirebbe per poter vincere il campionato, né potrà diventarlo l’impalpabile Bianchimano, subentrato durante la ripresa.

E meno male che ancora una volta ci ha pensato il solito Kouan, migliore in campo in assoluto, a finalizzare gli unici due tiri nello specchio della porta amaranto di tutta la gara, troppo pochi rispetto al volume di gioco creato da Burrai e compagni, la prima segnando il gol decisivo in mischia, approfittando da vero opportunista di un errore della difesa aretina e la seconda colpendo una clamorosa traversa con un perfetto colpo di testa che ha poi rimbalzato sulla linea bianca.

Stranamente, ma il calcio è questo, soprattutto in Serie C, si è reso più pericoloso l’Arezzo, che ha costretto il bravo Fulignati a due difficili interventi nel primo tempo e alla parata salva vittoria, a pochi minuti dal termine, su un rigore in movimento scagliato dal subentrato attaccante aretino Merola.

E pareggiare questa partita sarebbe stata un’autentica beffa oltre che un grosso danno per la classifica che vede adesso i grifoni nel gruppo delle quinte, a due lunghezze dal quartetto di testa.

Detto di Kouan, Fulignati ed Elia, per quanto riguarda la difesa sia Angella che Negro non sono andati oltre la sufficienza mentre Rosi, sostituito nel finale da Cancellotti, ha confermato il buon momento che sta attraversando.

Crialese ha fatto segnare dei miglioramenti rispetto alla gara col Fano e da ora in poi verrà anche stimolato dalla concorrenza di Favalli, arrivato dalla Reggiana nell’ultimo giorno di mercato.

Insieme a Favalli ieri è arrivato in prestito dal Pisa anche l’esperto Minesso, un esterno d’attacco che può ricoprire anche il ruolo di trequartista e che, probabilmente, andrà a giocarsi il posto con Falzerano, anche ieri sera apparso al di sotto del suo standard.

Oltre a Cancellotti, nel finale di gara è entrato anche il nuovo arrivato Sounas che presto pensiamo andrà a rilevare come titolare Dragomir, che anche ieri sera ha offerto una prestazione insufficiente.

La buona notizia dell’ultimo giorno di mercato è quella che Kouan e Angella sono rimasti. Un mercato discreto per quanto riguarda la difesa che vede due giocatori per ruolo Rosi e Cancellotti a destra, Angella, Negro, Sgarbi e Monaco come centrali, anche se un altro centrale avrebbe fatto molto comodo, Crialese e Favalli a sinistra.

A centrocampo Giannitti ha lavorato bene con l’arrivo di un centrale come Burrai, con il giovane Konatè (soluzione che ci convince poco) a fargli da riserva a meno di un adattamento di Dragomir, mentre Sounas e Kouan saranno le mezzale titolari, con alle spalle Dragomir e Moscati (buon reparto ma fisicamente sempre un po’ leggero).

In avanti Elia e Minesso finiranno per essere gli esterni titolari, con alle spalle Falzerano e il giovane Lunghi, con Melchiorri che potrà essere utilizzato come atipico esterno come ha optato Caserta in quest’inizio di torneo o come punta centrale, visto che né Murano, né Bianchimano personalmente ci entusiasmano.

Ancora una volta è ancora l’attacco il reparto che a nostro parere sembrerebbe un gradino al di sotto degli altri e pensiamo che anche lo stesso mister Caserta si aspettasse l’arrivo di un attaccante di peso. Vedremo se ciò potrà avvenire attingendo dalla lista degli svincolati.

Intanto, dopodomani si ritorna subito in campo e al “Curi” arriva un’altra squadra di bassa classifica, il Cesena, al momento con un solo punto in carniere.

Conquistare la prima vittoria casalinga, per dar seguito al successo colto ad Arezzo, oltre che un dovere è un obbligo per poter continuare a scalare posizioni in classifica e rimanere attaccati alla vetta, visto che molto probabilmente almeno una delle quattro formazioni di testa proseguirà il suo percorso a punteggio pieno.

E, anche se solo in mille, dopo sette mesi, al “Curi” torneranno i tifosi ad incitare i grifoni.

Danilo Tedeschini