Il Perugia ha bisogno di un leader

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La Calabria chiama, Bianco e Mustacchio rispondono. Contatti fra il Cosenza e il mediano, mentre l'esterno d'attacco è a un passo dal Crotone

Il Perugia ha bisogno di un leader. Secondo l’Avvocato/tifoso Gian Luca Laurenzi alla squadra di Nesta serve un giocatore in grado si spronare i compagni

 

Ci sono settimane come questa, in cui è difficile scrivere sul Grifo dal punto di vista del tifoso.

Se, infatti, scrivessi di getto, in maniera istintiva, l’articolo apparrebbe infarcito da numerosi “moccoli” per la prova indecorosa, indecente: lo scempio fornito al Curi dai Grifoni sabato.

Arrabbiatura aumentata dalla tramontana perugina che sugli spalti ci ha fatto “bubbolare”, tra un moccolo e l’altro.

Ma sarebbe perfettamente inutile.

Ed allora cercherò di avere un minimo di lucidità, cercando di spogliarmi del pathos di tifoso.

Dopo l’altissimo rendimento casalingo nel girone di andata, in questo ritorno non si riesce a vincere tra le mura amiche.

E se le prime due sconfitte sono state contro le due più forti squadre di questo torneo, la terza è stata contro un modesto, ma orgoglioso Cosenza.

La partita l’abbiamo vista tutti: è stata brutta e giocata maluccio da entrambe.

E le statistiche descrivono perfettamente la partita: possesso di palla del Perugia (67%), ma un solo tiro in porta in tutta la partita, contro i 3 dei Calabresi.

Il Cosenza, quindi, è stato semplicemente più quadrato,accorto e furbo di noi.

È venuto a Perugia, per riportare un punto, maè riuscito a sfruttare con cinismo l’erroraccio di Moscati.

Riuscendo ad imbrigliare con grinta ed intelligenza i (pallidi, per la verità) tentativi biancorossi di rientrare in partita.

E capitalizzare col massimo risultato una prova pessima di entrambe le compagini.

Anche perché tra tutte le brutte sorprese di sabato (e non sono state poche) non c’è stata l’ennesima pessima prova dei “soliti noti”, ma anche di ragazzi che fin ora avevano tenuto botta.

Su tutti Melchiorri, il qualesolo una settimana fa ci aveva regalato 3 punti a Carpi con un pallonetto delizioso.

Ma se tra i meno peggio in campo c’è Sadiq (non vede proprio la porta…), ci rendiamo perfettamente conto di quale giornata disastrosa sia stata la 25ma per il Grifo.

Sì, per carità, ci sono tante possibili giustificazioni.

Il forte vento che penalizza chi vuole costruire gioco e favorisce chi vuole distruggerlo.

Le nostre pesantissime assenze.

Praticamente ci mancava tutto il centrocampo titolare.

E fare contemporaneamente a meno di Verre, Kingsley e Dragomir – l’ossatura del Grifo – sicuramente non ci ha favorito.

Ma il vento c’era anche per il Cosenza.

Anche i Calabresi avevano numeroseed importanti assenze.

Non ci sono, quindi, alibi.

Poi è inutile prendersela con i singoli.

Vido è Vido: tanta classe, ma poca personalità.

Quando c’è da lottare e soffrire, sparisce.

Il fatto, poi, che giocasse in un ruolo non suo ha completato il disastro.

Il miglior Han sembra che sia rimasto nel pullman sul cavalcavia del Capitini il 21 ottobre 2017 e non ne sia più sceso.

Melchiorri – come detto – èstato risucchiato nella pessima prova generale.

Moscati – a cui vorremo sempre bene, a prescindere dal rendimento – sta passando un’annata orribile.

E bene ha fatto Nesta a sottolineare l’impegno che settimanalmente ci mette il ragazzo.

Ho paura, però, che l’immenso amore che abbiamo per Marchino, ci abbia ottenebrato il giudizio, facendoci credere che il fantastico rendimento che ha avuto in Lega Pro, potesse essere replicato in B.

Ed invece – fatti alla mano – no.

Felicioli merita un discorso a parte.

Capisco che a sinistra non abbiamo tantealternative, ma allora è meglio scendere in campo direttamente in 10, o metterci qualcuno fuori ruolo.

Di peggio non potrà fare.

Da SettembreFelicioli non è riuscito ad infilare una prova decente: mi domando come faccia a giocare tra i professionisti.

E non avrei mai, proprio mai, pensato di rimpiangere sulle fasceDel Prete e Zanon…

Ma voglio, come sempre, vedere il bicchiere mezzo pieno.

Se da due gare (Carpi e Cosenza) giocate oggettivamente male,incui il risultato più giusto sarebbe stato un pareggio in entrambi i casi.

Se da queste due giornate, invece di2 punti ne riportiamo3, forse così male non è andata.

6 punti sarebbero stati meglio; 4 anche.

Ma 3 punti sono sempre pur meglio di 2, 1 o nessuno.

Ciò, però, non ci deve consolare.

Il reale problema di questo Gruppo è la personalità.

Ogni volta che in questo campionato è arrivato il momento del cambio di marcia, del salto di qualità, abbiamo fallito.

Ed allora io punto il dito sui “vecchi”, a cominciare dal Capitano Bianco, a Verre, Cremonesi, Melchiorri, ecc.

Sono loro – giocatori di qualità e di esperienza – che nei momenti difficili, in cui un “ragazzino”, può perdersi devono ricompattare la squadra.

Sono loro che nel momento in cui si deve fare il salto di qualità, devono prendere sottobraccio i più giovani, dare loro sicurezza, motivazioni e grinta.

E – se occorre – anche quale bella strigliata di capo.

Una squadra giovane, come l’attuale Grifo, ha bisogno di leader nello spogliatoio ed in campo.

Sabato si sarebbero dovuti sentire gli urli del Capitano fin sugli spalti.

Ed invece Bianco e gli altri fanno le proprie partite con serietà e professionalità, niente da eccepire, ci mancherebbe.

Ma nulla in più.

Questa “allegra brigata”, invece, ha urgente bisogno di un leader.

Sennò siamo condannati all’ennesimo campionato mediocre.

Avv. Gian Luca Laurenzi