La partita vista dal tifoso: Perugia-Spal

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Sembrava essere l’epilogo dell’ennesima serata di frustrazione e di senso di incertezza. Sembrava. Almeno fino al 37esimo minuto del secondo tempo, quando Nicastro ha deciso di diventare l’eroe della serata e garantire al Perugia e ai suoi tifosi una boccata di ossigeno assolutamente indispensabile.

Fiori per Osvaldo A mezz’ora dal fischio d’inizio il “Curi” sembra vivere una condizione quasi surreale: innanzitutto c’è da rimarcare l’assenza dello storico striscione collocato in cima ai gradoni sempre presente in ogni partita del Grifo. La scritta “Forza Perugia, la Curva Nord è il tuo Cuore, Forza Perugia” è stata momentaneamente rimossa per risistemare i paletti che la sorreggevano, uno dei quali ceduto proprio nel pre-partita di Perugia-Ternana. La Nord presenta ampi spazi che si vanno riempendo a soli pochi minuti dal calcio d’inizio. Bellissimo l’applauso per il figlio del tifoso biancorosso scomparso in gradinata il 17 settembre che, accompagnato dal Presidente Massimiliano Santopadre, è andato a deporre un mazzo di fiori nel seggiolino dove era solito sedersi il padre Osvaldo durante i match dei Grifoni. Applauso replicato durante il secondo tempo proprio nello stesso minuto in cui durante lo svolgimento del derby Osvaldo aveva accusato il malore che lo ha portato via. Una cosa del genere era accaduta già due anni fa quando, durante la penultima giornata di Serie B Perugia-Carpi, i supporter della curva decisero di ricordare la terribile scomparsa del giovanissimo tifoso del Grifo Federico con un applauso al 18esimo minuto del primo tempo (corrispondente alla sua età). Bello pensare come questi angeli biancorossi che hanno popolato i gradoni dello stadio di Pian di Massiano possano trovarsi ora lassù in qualche posto insieme a chi ha perso la vita indossando quella maglia che tanto amavano. Il riferimento a Renato Curi non è assolutamente casuale.

Partita da sbadiglio Le squadre entrano in campo ma, ancora una volta, tra i titolari che affrontano la Spal non c’è il tanto atteso Stefano Guberti: i tifosi apprendono la notizia con rammarico quando lo speaker del Curi non fa il suo nome nemmeno per quanto riguarda i panchinari. Bucchi disegna un’insolito 3-5-2 ed i suoi non riescono a decollare, anzi, ad onor di cronaca non riescono a produrre nulla di realmente valido. Regna la noia: zero sussulti, passaggi sbagliati e squadre imbrigliate. La cosa in sè per sè non sarebbe così preoccupante se non fosse per il fatto che il Perugia veleggia momentaneamente all’ultimo posto con soli 3 punti. La vittoria sembra essere una chimera. La ripresa vede il Perugia salire timidamente in cattedra con gli ingressi di Buonaiuto, Acampora e Nicastro, ma ancora nessuna azione realmente pericolosa, almeno fino al 37′ minuto.

Nicastro-gol Accade che quando le ombre su Bucchi e la sua squadra sembrano materializzarsi così come qualche fischio tra gli spalti, Del Prete azzecca uno dei pochi cross della serata per la corrente Nicastro. Il folletto preso in prestito dal Pescara nell’ultimo giorno di mercato decide di vestire i panni del “salvatore della patria” e di testa fa gol. L’esultanza del pubblico del Curi è forte e possente: pazienza se fino ad allora abbiamo condotto una partita in maniera più che discutibile, pazienza se in questa occasione abbiamo espresso la peggior prestazione di questo campionato. Conta la vittoria e nient’altro. Tre punti che (stranamente) arrivano senza alcun patema nel finale. Tutti ora sorridono consapevoli di non aver visto un grande spettacolo, ma ora c’è spazio solo per festeggiare. Tutti i giocatori vanno sotto la Nord a raccogliere gli applausi, tutti tranne uno.

Rolando, il gol arriverà Bianchi si fionda verso gli spogliatoi appena il triplice fischio: lo sguardo è contrariato e molto scuro. Ancora una partita di sacrificio per lui dove non è arrivata nemmeno una palla giocabile. L’arrabbiatura è comprensibile per uno che vive di gol come l’attaccante bergamasco: i tifosi lo notano subito e decidono di rincuorarlo con un forte battimani. Rolando apprezza e contraccambia mentre sparisce all’interno del tunnel.

Nicolò Brillo