Lavagna tattica: Caserta “ascolta” Francisco Maturana

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Lavagna tattica: Caserta
foto: semana.com

Lavagna tattica: Caserta “ascolta” Francisco Maturana. La difesa biancorossa è perfetta, l’attacco in miglioramento. Padova supponente, Grifo umile e ‘operaio’

 

Francisco Maturana, allenatore della Colombia ad Italia 90 e vincitore di una coppa Libertadores, ad uno stage a Coverciano disse:

“La difesa è dell’allenatore, l’attacco del presidente”.

Con questa frase voleva sottolineare come l’organizzazione difensiva fosse demandata all’allenatore, mentre la qualità offensiva era legata agli acquisti dei giocatori, in quanto il mister aveva meno possibilità di incidere.

Caserta ha eseguito alla lettera il compito, in quanto la difesa dei grifoni, anche grazie alla qualità degli interpreti (i migliori del girone), è assolutamente organizzata, granitica, concreta e spesso lascia interdetti anche gli avversari che non riescono mai a trovare un pertugio.

Anche ieri Fulignati ha compiuto un solo intervento con un tiro da fuori di Ronaldo, non azioni o tiri da dentro l’area di rigore.

Ma Caserta è riuscito anche a surrogare il presidente, avaro negli acquisti degli attaccanti, lavorando sulle gambe e sulla testa degli attaccanti, in particolare di Bianchimano, assolutamente il migliore in campo e non tanto per la meritata doppietta, quanto soprattutto per un primo tempo eccellente, per qualità di giocate, difesa della palla, in totale fiducia nei propri mezzi.

La seconda osservazione da fare è la seguente: se inorgoglisce vedere Melchiorri e Bianchimano difendere e recuperare palloni su palloni, dall’altro vedere Hallfredsson e i difensori patavini che perdevano palloni su palloni per eccessiva supponenza e superficialità mi ha fatto subito venire in mente la presunzione con cui il Padova ha affrontato la gara con i grifoni.

Presunzione che come sempre non ha pagato, nonostante la squadra ospite abbia un tasso tecnico complessivamente più elevato dei grifoni.

Ha pagato invece l’umiltà dei giocatori del Perugia, umiltà che si traduce nel recuperare palloni, arrivare primi sulle seconde palle, non regalare nulla agli avversari, essere sempre concentrati e determinati.

E’ palese come questo sia un principio proprio del mister calabrese che ha dimostrato di avere la squadra ben salda in pugno, squadra affiatata e coesa: la svolta è stata nella reazione equilibrata di Caserta e della società (Giannitti) dopo la sconfitta di Mantova, al contrario di quello che era successo negli anni precedenti.

L’ennesima rete su palla inattiva è un esempio di quanto sopra: spesso la determinazione, la voglia di sfruttare queste occasioni fa realmente la differenza.

Ora testa bassa e continuare ad essere umili e concentrati, in quanto la squadra non è uno schiacciasassi, ma questo lo sanno sia Caserta sia i giocatori e questo lascia molto, molto, tranquilli.

Fabio Orlandi