Cosmi: “Sono felice per Cristian. Domenica affronteremo una squadra vera”

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    La parola in conferenza stampa a Serse Cosmi, con alle spalle un glorioso passato con i colori biancorossi ma che ora torna a “casa” da avversario. Il tecnico del Trapani, ultimo in classifica, arriva a giocarsi il match del “Curi” non nelle condizioni più favorevoli e contro un Perugia che sta dimostrando di avere un grande carattere.

    “Perugia per me – afferma il mister Granata – non può essere una partita normale. Però credo che, mai come in questo caso, possa diventarla. ‘Normale’ in riferimento all’avversario che rappresenta la mia storia professionale, la mia casa: mai come in questo caso sarà un aspetto che passerà in secondo piano. Penso sempre alla squadra che alleno, visto anche il nostro momento non facile”.

    Una considerazione sul tecnico del Perugia, Cristian Bucchi che da giocatore Cosmi ha avuto l’occasione di allenare e che domenica se lo ritroverà contro da avversario.

    “Cristian è un ragazzo al quale sono molto legato, come lo sono a Roberto Stellone. Nel nostro caso, e a maggior ragione in B, fare l’allenatore è molto difficile ma se si hanno le qualità alla fine i problemi si superano. Cristian lo porto, metaforicamente, sempre con me perché anche a lui devo la mia prima vittoria da professionista in Serie A, una vittoria che porta la sua firma, oltre a quelle di Materazzi e Tedesco. Un ricordo che è niente se lo si paragona al comportamento, sia fuori che in campo: è stato poco a Perugia ma ha lo stesso lasciato il segno. Sono felice che il Perugia stia facendo ‘strabene’ con lui, perché ci mette tanta passione, tanta dedizione e tanto lavoro. Molto intelligente e sensibile, ha delle idee buone e mi auguro che possa rimare il più a lungo possibile sulla panchina biancorossa. Ha davanti a sé una carriera ricca”.

    Dopo 13 gare un ultimo posto in classifica, il Trapani di Cosmi sembra averne provate di tutte per risalire la china. Non però secondo il tecnico Granata.

    “Provate tutte no – chiarisce Cosmi – , sarebbe un grosso errore pensare che non ci sia più nulla da fare. Ciò significherebbe rassegnarsi: per ogni situazione c’è una chiave. Ci vuole capacità, esperienza ma anche un pizzico di fortuna. Una volta riaccesa la fiamma bisogna essere bravi ad alimentarla e a tenerla sempre viva. Una chiave c’è sempre, per ogni situazione, anche in quelle in cui sembra impossibile venirne fuori. Spero e credo di avere le giuste capacità e la fortuna di trovare la chiave per ritrovare l’entusiasmo che manca. Lo sport è la metafora della vita: se crediamo di affrontare le situazioni difficili che ti si presentano davanti sperando che ce le risolva qualcun’altro, allora non combineremo mai nulla. Dobbiamo trovare in noi stessi la forza, nel calcio come nella vita”.

    Domenica, nell’affrontare il Perugia, il Trapani può trovare una motivazione in più nel dover vincere la partita anche per il suo allenatore? E’ un peso in più che la squadra si porta?

    “Assolutamente no – smentisce – anzi, questa è una delle cose che più mi infastidiscono. Nessuno deve fare qualcosa in più per qualcun’altro, ma per se stessi: non in maniera egoistica ma per quella che è la ‘loro’ professione. I giocatori non devono fare qualcosa per me, ma per se stessi: per dimostrare che nei momenti di difficoltà si può venire fuori solo con l’orgoglio. Da questo punto di vista Perugia ci offre degli ottimi spunti. Domenica andremo a giocare in uno stadio vero, con l’erba vera, ci saranno una coreografia e un tifo veri, ci sarà in campo una squadra vera e con dietro una storia vera. Tutto quello che serve a giocatori veri da stimolo. Io ho avuto la fortuna di allenare in svariate categorie, e per me ognuna di loro aveva un valore. Sarebbe triste pensare che una squadra giochi per il proprio allenatore. L’ultimo dei pensieri è quello di ragionare sulla mia situazione personale: qualora ci fosse la certezza che qualcun’altro al mio posto sarebbe in grado di raggiungere la certezza matematica non esiterei un secondo a lasciare. Ma so che non è così e non voglio scappare da questa situazione”.

    Andrea Profidia