Motori nei sentieri, i dubbi e i timori della Federciclismo Umbria

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Non solo le amministrazioni comunali coinvolte e le associazioni ambientaliste, ma anche il mondo del ciclismo esprime i propri dubbi e perplessità sulla modifica dell’articolo 7 della legge regionale n.28/2011, che di fatto dà il via libera ai motori all’interno di quei sentieri, mulattiere o viali parafuoco, non tabellati da specifico divieto. Niente contro cacciatori ed enduristi, tra i maggiori beneficiari della nuova disposizione normativa, ma il Comitato Regionale della FCI (2528 tesserati e 84 società affiliate) teme per i propri ciclisti e per i tanti amatori che ogni settimana frequentano sentieri montani e collinari con le proprie bici. Un rischio legato principalmente all’ipotesi di collisione, oltre ai danni causati dal movimento di auto e moto agli stessi percorsi. Nei giorni scorsi il consigliere FCI Umbria, Luca Ministrini, accompagnato dal delegato AICS Danilo Baldoni, ha incontrato il Vice Presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, Roberto Morroni, per avere chiarimenti in merito. Un incontro cordiale, dove Ministrini ha raccolto la disponibilità delle istituzioni regionali a rivisitare la norma in un’ottica meno estensiva.

“Riteniamo – dichiara lo stesso Ministrini – che la legge così modificata diventi un via libera troppo pericoloso, che finirà per trasformare diversi sentieri della nostra regione in delle aree ad alto rischio. Non siamo contro gli enduristi o i cacciatori, ma chiediamo alle istituzioni un impegno più concreto per delimitare ai mezzi a motore determinate aree e non dare l’ok a tutti in assenza di adeguata segnalazione. L’incontro in Regione è stato positivo e auspichiamo che tale vicenda venga risolta al più presto, con la soddisfazione di tutte le parti coinvolte”.