E’ un Perugia stile “Giano Bifronte”

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Giano Bifronte è stata una delle divinità più adorate nell’antica Roma, famosa per le due teste posizionate in modo opposto che le permettevano di guardare contemporaneamente al passato e al futuro. E il Perugia che ha battuto il Modena somiglia molto a questa antico Dio, perché con la terza vittoria consecutiva sembra aver decisamente volto lo sguardo verso un futuro allettante ma, al contempo, con il secondo tempo inspiegabilmente “molto trapattoniano” disputato, è sembrato porre ancora l’attenzione sul proprio passato, decisamente balbettante. Sì, perché quello ammirato contro i canarini è stato proprio un Perugia “double face”, capace di giocare un primo tempo di spessore, sulla falsariga delle due ultime convincenti e vittoriose prestazioni, sciorinando un piacevole gioco palla a terra, con un Della Rocca in grande spolvero, creando almeno quattro palle-gol, delle quali soltanto una, purtroppo, sfruttata e annichilendo un Modena, invero modesto, mai capace di rendersi pericoloso, nei primi quarantacinque minuti, dalle parti dell’ottimo Rosati. Poi dopo l’intervallo, la metamorfosi in negativo, con un repentino abbassamento del baricentro della squadra sulla nostra trequarti, con il Modena che prendeva coraggio chiudendo almeno per mezzora i grifoni nei propri ultimi trenta metri. E meno male che “ragno nero” Rosati e l’onnipresente Volta ci hanno messo una grande “pezza” in un paio di occasioni e che nella terza, la più clamorosa, Luppi, ex bomber della Correggese di due stagioni fa in D, abbia ancora una volta dimostrato che le categorie esistono non per caso e come a lui la B stia larghissima. Nell’ultimo quarto d’ora, anche dopo l’espulsione di Zebli, Taddei con la sua esperienza ha preso in mano la squadra che, nonostante l’espulsione di Zebli, è riuscita a controllare meglio la partita e a portare in porto il preziosissimo risultato che permette ai grifoni di cogliere l’agognato tris di successi e di guadagnare un gradino in classifica con il settimo posto in condominio. Da dove ripartire ora? Da entrambi i tempi, perché continuare a giocare come nella prima frazione contro la squadra di Crespo, che ora rischia la panchina (torna Novellino?), significherebbe crescere nel’autostima e permetterebbe di proseguire la striscia positiva, ma Bisoli e i suoi ragazzi devono tenere bene a mente, contemporaneamente, anche il brutto secondo tempo, perché non sempre ripiegare eccessivamente a difesa del risultato è sinonimo di vittoria sicura. Tra tre giorni arriva al “Curi” una delle squadre più in forma del campionato, il Novara dell’ex Faraoni e sarà importantissimo cercare di ripetere la prestazione del primo tempo, anche se l’avversario è di ben altra caratura rispetto al Modena e al Perugia mancherà una pedina fondamentale come Zebli, autore di un’altra grande prestazione, purtroppo macchiata nel finale dall’ingenua espulsione. Al tempo stesso però il Perugia, novello Giano Bifronte, dovrà tenere bene a mente anche l’opaco secondo tempo evitando di ripeterlo, scacciando così i fantasmi dell’eccessivo e ingiustificato difensivismo emersi, appunto nella seconda frazione.

Danilo Tedeschini